I 75 fogli Marcel Proust

I 75 fogli di Marcel Proust: il nucleo originario di Alla ricerca del tempo perduto

Sembrerà forse strano o bizzarro, ma l’essenza de I 75 fogli di Marcel Proust, lungamente invocati e attesi, la troviamo ancora prima di iniziare a leggere il libro. Un libro destinato fin dal primo momento ad apparirci difficile, come se dovessimo in qualche modo predisporci a dipanarne il filo ritorto. A sbrogliarne la matassa fitta, caparbiamente votata a sfuggirci di mano, a correre furiosamente nelle più disparate direzioni.

Ci basta, invece, posare lo sguardo sul retro del volume, pubblicato da La nave di Teseo, per incontrarne subito l’anima nelle impeccabili parole di Daria Galateria, curatrice dell’edizione italiana:

Tutte le strade che nella Recherche si incontreranno a distanza di due, tremila pagine, qui subito confluiscono.

Una verità incontestabile, dove il profumo del biancospino si intreccia con quello altrettanto incantevole di un pezzo di pane intinto casualmente in una tazza di tè (soltanto più tardi diventerà una madeleine), dove il bacio negato della buonanotte, che tanto aveva addolorato il piccolo, ipersensibile Marcel, diventa pianto e morbosità, mescolandosi alla voce inquieta e poetica del mare.

I 75 fogli

Un mare lontano eppure già magicamente baluginante, in attesa solo di essere scorto (e per questo gli basterà voltare alcune pagine) dal lettore. Ricordi e sentimenti si aprono così quasi simultaneamente come tanti delicatissimi fiori in una chicchera colma d’acqua. Le distanze si accorciano allo schiocco di una mano. Le barriere temporali cadono elegantemente senza sussulti. Senza irriverenti fragori.

Mai come nei 75 fogli il lettore è vicino al cuore di Marcel Proust. Mai come in queste pagine preparatorie, strato più antico di quella che diventerà un’opera monumentale in sette volumi, ci troviamo a scrutare come degli appassionati voyeur (ai quali è capitata un’inaspettata fortuna) nella vita familiare del grande scrittore.

Svariati episodi raccontati nei 75 fogli (iniziati forse sul finire del 1907 o più probabilmente all’inizio dell’anno successivo) non troveranno, infatti, accoglienza nella Ricerca del tempo perduto e questo forse proprio per quella loro essenza troppo intima dove anche i nomi propri sono, almeno in alcuni punti, quelli degli affetti più cari.

Una lettura preziosa, illuminante e non solo, come a volte è stato erroneamente sottolineato, per studiosi o fanatici proustiani. Nei 75 fogli palpita ininterrottamente la vita. Il ricordo. La circolarità del tempo. L’incanto doloroso dell’esistenza. Quella sua continua, luminosa resurrezione pronta a venirci inaspettatamente incontro. A cancellare – in un istante divenuto eterno – le distanze più incolmabili. Ad annullare, per incanto o magia (l’uomo rimane a tutti gli effetti un continente misterioso), le lontananze più inconciliabili.

Il libro

Marcel Proust
I 75 fogli
traduzione di Anna Isabella Squarzina con la collaborazione e un’introduzione di Daria Galateria
a cura di Nathalie Mauriac Dyer
La nave di Teseo, 2022

Giorgio Podestà

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