Non si uccide il primo che passa

Non si uccide il primo che passa: Contrera torna in azione con un’indagine in un’estate torinese rovente

Torino, Barriera di Milano. Inizio luglio 2023.

Chi è Contrera?

Contrera lo avete presente ormai, no?

Non si è mai spostato dal quartiere, padre locale glorioso sovrintendente di polizia. Ha fatto gloriosamente parte della categoria degli irriconoscenti cornificatori e l’ex moglie Anna è via di testa (perdipiù dopo aver perso il bambino il dicembre scorso, concepito con lui in una notte alcolica). La figlia 16enne Valentina non lo sopporta, se ne va dai nonni materni e gli ingiunge di assistere la madre. Fuma Camel e continua a bere una Corona dietro l’altra, ubriacandosi senza accorgersene. Vive solo e malandato in uno scassato camper davanti casa della bella sorella Paola e degli affettuosi nipoti studenti dopo che l’odioso cognato Ermanno (forse pure lui cornificatore, occorre indagare) ha messo fine all’ospitalità. Non ha una casa, un ufficio, un’innamorata, un conto in banca, una macchina (casomai gira con la Suzuki di Paola).

Uno e settantatré, sguardo perso, ghigno ebete, barba lunga, lo conoscono tutti e tutti sanno che è un ex sbirro mandato via. Farebbe talora lo scalcagnato investigatore privato in nero per cento euro al giorno più le spese, scontabili. S’annoia.

Non si uccide il primo che passa

Un bel giorno la sorella gli procura una cliente. Giulia convive da anni con Enzo, da qualche mese lui è cambiato, torna a casa tardi dal lavoro in fabbrica con la scusa degli straordinari, è stato promosso caposquadra e appare felice, ma sembra pensare ad altro (o altra), non la cerca più: frequenta un’amante e sta forse per lasciarla?

Continuamente distratto Contrera prova a seguirlo con l’aiuto di Giorgia, minuta splendida cameriera nera e flessuosa di un pub ben frequentato, cintura marrone di Krav Maga (una volta gli ha rotto il braccio). Solo che a tarda notte Enzo viene ucciso, nella sua Cinquecento rossa con a bordo una prostituta. Appare subito anche la mafia nigeriana e l’omicidio sembra comunque proprio pianificato.

Gli ottimi noir di Christian Frascella

L’ottimo scrittore Christian Frascella (Torino, 1973) vive ormai a Roma e ambienta a Barriera (più che a Torino, il resto della città non appare mai) anche questa quinta avventura della fortunata serie (2018, 2019, 2020. 2022) dedicata al mitico Contrera.

Stile del romanzo Non si uccide il primo che passa

La narrazione è in prima persona al presente, il flusso di pensieri, sogni, azioni, reazioni, incontri, dialoghi del protagonista, cinico e tenero, lingua tagliente e istinto autodistruttivo.

Il titolo – Non si uccide il primo che passa – prende spunto da un colloquio al funerale: il marito della sorellastra dell’assassinato ha sul caso l’opportuna teoria che non si possa uccidere giusto il primo che passa.

Contrera riflette poi su quanto ha scoperto indagando su quello strano Enzo:

orfano incattivito, compare inaffidabile di rapine, compagno traditore, giocatore incapace al tavolo da poker che inguaia un amico, collega in grado di fare le scarpe a chi gli aveva insegnato il lavoro. Ma anche: uomo redento. La gente ha mille facce e le usa tutte, confondendo e confondendosi, corrompendo e corrompendosi. Siamo tutti un mistero irrisolvibile…

Possono così essere stati tanti a ucciderlo e, inevitabilmente, si rischia molto se si cerca di scoprirlo, anche di essere perseguitati dal poliziotto cattivo (altro cornificatore corrotto) o mangiati da un coccodrillo lungo tre metri (da cui la copertina) o coinvolti negli incontri degli Alcolisti Anonimi (addirittura peggio?).

Lui tracanna birra ma fu il vecchio vicino della ex moglie a fornire il vino galeotto in quella squallida sera d’ottobre.

Il riff di The Edge, durante One degli U2, illustra la camminata di Giorgia.

Il libro

Christian Frascella
Non si uccide il primo che passa. L’estate rovente di Contrera
Einaudi, 2023

Valerio Calzolaio

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