Poesie sul Natale di autori famosi

5 belle poesie sul Natale di autori famosi italiani

Spesso le poesie sul Natale sono malinconiche e tendono un po’ alla sdolcinatura. Ma molte volte ci sono poesie sul Natale di autori famosi che riescono a esprimere quello che noi comuni mortali possiamo solo balbettare.

Il Natale ha in sé una poesia fuori dal comune, vuoi per tutta l’aurea particolare che circonda questa festa, vuoi perché con il tempo effettivamente si sono prodotte diverse poesie natalizie d’autore che sono diventate dei classici.

Le intense poesie sul Natale di autori famosi italiani

Compiamo allora un viaggio tra le poesie sul Natale di autori famosi. Ve ne proponiamo cinque di altrettanti poeti italiani, senza dimenticare i testi poetici natalizi di autori stranieri.

Nella notte di Natale, di Umberto Saba

La prima poesia di Natale è di Umberto Saba (1883-1957) e ha per titolo Nella notte di Natale.

Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
d’una candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita d’amore
muove la stanca mano che si affretta.
Come debole e dolce il suon dell’ore!
Forse il bene invocato oggi m’aspetta.
Una serenità quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
Improvvisa la mia speranza buona?
È forse il sogno di Gesù che brilla
nell’anima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?

La notte di Natale, di Diego Valeri

Diego Valeri (1887-1976) ne La notte di Natale immagina un dialogo tra un bimbo e la sua mamma.

Mamma, chi è che nella notte canta questo canto divino?
Caro, è una Mamma poveretta e santa che culla il suo bambino.

Mamma, m’è parso di sentire un suon come di ciaramella…
Sono i pastori, mio piccino buono, che van dietro alla stella

Mamma, c’è un batter d’ali, un sussurrare di voci intorno intorno…
Sono gli angeli discesi ad annunciare il benedetto giorno.

Mamma, il cielo si schiara e si colora, come al levar del sole…
Splendono i cuori degli uomini; è l’aurora del giorno dell’amore.

Il pellerossa nel presepe, di Gianni Rodari

Continuiamo il nostro viaggio tra le poesie sul Natale di autori famosi e giungiamo a Gianni Rodari (1920-1980) che scrive Il pellerossa nel presepe, un testo molto significativo ai giorni nostri in cui si vorrebbe “togliere di mezzo” il diverso in ogni modo possibile.

Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
com’è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via! Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

Generoso Natale, di Alda Merini

Non può mancare Alda Merini (1931-2009) in questa piccola antologia di poesie natalizie d’autore.

Oh, generoso Natale di sempre!
Un mitico bambino
che viene qui nel mondo
e allarga le braccia
per il nostro dolore.
Non crescere, bambino,
generoso poeta
che un giorno tutti chiameranno Gesù.
Per ora sei soltanto
un magico bambino
che ride della vita
e non sa mentire.

Preghiera della neve e dell’attesa, di Paola Mastrocola

L’ultima delle cinque poesie sul Natale di autori famosi è di Paola Mastrocola (1956) e ha per titolo Preghiera della neve e dell’attesa.

Sfrigola la carta crespa,
incanta come sempre il pastore inginocchiato,
la pecora che resta
indietro, inciampa, increspa
la finzione del prato;
le case di cartone, l’acqua
che non scorre – è un velo
di stagnola,
e il muschio…
ah, il muschio! unica nostra astuzia
quest’aggiunta patetica del vero,
quest’attenzione un po’ pignola
alla minuzia… –

Portami ancora doni, dio bambino.

Entra dalle finestre chiuse, assali il sonno,
fammi sorpresa quando l’ora
scocca ed è – miracolo – mattino.

Portami l’attesa per esempio, il dono
che lungheggia il tempo, lo rinnova
al fuoco sempre acceso, all’eco
d’un mio desiderare
timido, quieto.
Torna a essere l’Atteso,
colui che senza una ragione arriva, senza peso
(eravamo bambini bravi, capaci
di sperare, anche
di bivaccare all’ombra di un divieto;
perché ci hai reso vecchi così rapaci,
e schiavi?).
Ritorna l’attimo che riempie
d’un qualche baluginare il mondo:
fai che vediamo al buio i lampi
latenti,
la tenda che si scosta, il frullo
delle ali, il soffio
d’un alito che sia divino…

Noi,
ciechi veggenti.
Fai che passiamo l’anno ad aspettare
(quest’arte oggi così desueta, incolta…).
Fai che così aspettando non passiamo.
Non così veloci, e senza posa…
La pena di passare sia una neve
che s’incunea a filtrare
e gocciola dai travi, appena sciolta…
Qualcosa che alla fine ci distrare
e riposa.

Un’ultima proposta per le poesie sul Natale di autori famosi

A conclusione di questo viaggio in compagnia delle poesie sul Natale di autori famosi italiani non possiamo dimenticare Natale di Salvatore Quasimodo di cui vi abbiamo proposto il testo, la parafrasi e il commento.

Foto | Paul Mawson via Pixabay

Roberto Russo

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