Rex Stout

Rex Stout, maestro del giallo americano

Delitti e omicidi, si sa, hanno sempre affascinato la mente dell’uomo. Una fascinazione ovviamente tutta in chiaroscuro che continua a sedurre i lettori moderni in ogni angolo del mondo. Nessuna sorpresa nel constatare dunque che il romanzo giallo nelle sue tante sfumature e nuance, forme e manifestazioni, ha fatto spesso e volentieri la fortuna di case editrici grandi e piccole, diventando la forza motrice (e salvifica) di buona parte dell’editoria del Novecento.

Tuttavia i grandi maestri del genere non sono tanti, in tutta probabilità ci basterebbero le dita di una singola mano per enumerarli tutti. Un elenco esiguo di scrittori dalla visione criminale sopraffina, l’intuizione fulminea e, naturalmente, l’occhio acutamente indagatore.

Rex Stout (Noblesville, Indiana, USA, 1 dicembre 1886 – Danbury, Connecticut, USA, 27 ottobre 1975), creatore dell’indimenticabile e raffinatissimo Nero Wolfe, investigatore amante delle orchidee, fa indubbiamente parte di questa schiera ristretta ed esclusiva di geni del delitto cartaceo.

Chi è stato Rex Stout

Un successo planetario il suo partito nei primi anni ’30 con Fer-de-Lance (in italiano: La traccia del serpente) dove, lo ricordiamo en passant, la coppia Wolfe-Goodwin fa la sua prima memorabile apparizione e che nel corso degli anni ha ispirato con diverse riduzioni e adattamenti il piccolo e grande schermo (qui citiamo con piacere il nostro Tino Buazzelli che ne diede un’interpretazione da manuale in una serie televisiva andata in onda tra il 1969 e il 1971).

Una carriera letteraria quella di Rex Stout iniziata a dire il vero prestissimo con una serie di romanzi e storie sfornati unicamente per far cassa. Tuttavia la fama conquistata sul campo di Nero Wolfe con ben quarantadue storie scritte con una cadenza annuale ripagò ampiamente gli sforzi di Rex Stout. Non per niente il poderoso corpus delle sue opere viene oggi considerato dagli esperti il migliore nell’ambito della variegatissima letteratura poliziesca.

Foto | Jill Krementz [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

Giorgio Podestà

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