Bianca Garufi

Ricordando Bianca Garufi, scrittrice, poetessa e psicoanalista

Il nome di Bianca Garufi (1918-2006) ci evoca subito e irrimediabilmente quello di un grande della nostra letteratura come Cesare Pavese.

Bianca Garufi e Cesare Pavese

Un incontro, il loro, avvenuto nella sede romana di Einaudi nel 1944 che si trasformò ben presto in amore.

Un amore che viveva di confronti serrati, di dialoghi appassionati, di lettere intense, dove tuttavia si avvertiva (oserei dire con una certa puntualità) anche la profonda diversità delle loro personalità. Quella di Bianca Garufi tutta portata alla analisi attenta e meticolosa di sé, puntava a rivelare continuamente quel suo amore per la psicologia junghiana (che diventerà un giorno una vera e propria professione). La personalità di Pavese se ne ritraeva ogni volta un poco spaventata, vedendola forse come una minaccia al suo talento di scrittore. A quella vena che rischiava di venire improvvisamente occlusa. O peggio ancora del tutto inaridita.

Un sodalizio sentimentale e artistico che darà vita anche a Fuoco grande, un romanzo che i due scrissero a quattro mani, ma che vide la luce solo nel 1959, quando l’autore di Lavorare stanca e Dialoghi con Leucò era ormai scomparso da alcuni anni.

La scrittrice e la psicoanalisi

Non ci sorprende dunque scoprire che Bianca Garufi, pur continuando a scrivere e a tradurre nomi del calibro di Simone de Beauvoir e Claude Levi-Strauss, divenne nel corso degli anni anche una apprezzata psicoanalista. Ricoprì, tra le altre cose, l’incarico di vicepresidente dell’Associazione Internazionale di Psicologia Analitica.

Il suo profondo interesse per lo scandagliamento psicologico ha del resto nutrito tutta la sua opera letteraria. Raggiunse una rinnovata intensità in Rosa Cardinale, romanzo pubblicato da Longanesi nel 1968, dove la protagonista vive un profondo dualismo psicologico.

Buona parte degli ultimi anni di vita la scrittrice li dedicherà del resto proprio alla stesura di articoli per le più importanti riviste di psicologia come il Journal of Analytical Psychology, Spring e Anima.

Foto | screenshot da Youtube

Giorgio Podestà

Giorgio Podestà

Nato in Emilia si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un famoso istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon). Con Graphe.it ha pubblicato la silloge poetica «E fu il giorno in cui abbaiarono rose al tuo sguardo» e il saggio «Breve storia dei capelli rossi».

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