Grace Metalious

Grace Metalious, autrice di Peyton Place

Grace Metalious, che tutti ricordiamo come l’autrice di Peyton Place (in italiano tradotto anche come I peccati di Peyton Place), nacque a Manchester, nel New Hampshire, nel 1924 da una famiglia economicamente disagiata.

Non ancora diciottenne dovette accettare le nozze riparatrici imposte dalle regole morali del suo tempo. Questo le rese la vita infelice: pensate che sposò per ben due volte suo marito e per altrettante due volte divorziò da lui.

Peyton Place, capolavoro di Grace Metalious

Considerata una casalinga insoddisfatta e inquieta, cercò sfogo nella scrittura. Così, poco prima di raggiungere i trent’anni, terminò il romanzo Peyton Place. È la storia di una piccola cittadina di provincia (inesistente ma simile a tante del suo tempo) in cui regnano falsi moralismi, ipocrisie, virtù inesistenti ma pubbliche e vizi segreti.

Scrivere un libro in cui toccare – negli anni ’50 – temi come le relazioni extraconiugali, l’aborto, l’alcolismo o il sesso, non parve una buona idea a molti editori, i quali non esitarono a bocciarlo.

Storia di un libro

Poi però, la Lippincott, casa editrice più scaltra e attenta, si rese conto che il libro poteva rappresentare un’ottima mossa commerciale e lo pubblicò. Trasformò così un manoscritto “scandaloso” in uno tra maggiori best seller della storia della cultura. Tuttavia la Lippincott lo alleggerì un poco e apportò alcune modifiche che troppo potevano turbare i benpensanti. Questo fece inquietare l’autrice che mai le accettò del tutto.

Forse in pochi si resero conto che le quattrocento pagine del romanzo non rappresentavano un banale oltraggio al pudore e ai moralismi del tempo: erano bensì uno strumento di denuncia sociale, un inno al diritto di vivere, di scegliere, di ribellarsi alla chiusura mentale e all’ottusità.

Grace Metalious divenne ben presto molto ricca e famosa, sebbene anche piuttosto contestata da coloro che in qualche modo si sentivano personalmente coinvolti nelle vicende raccontate; subì numerosi processi per diffamazione ma questo non fece altro che alimentare il numero di copie vendute e il suo conto in banca.

Da questo abile e avvincente intreccio narrativo, fu tratto il film che in pochissimi non hanno visto: I peccatori di Peyton Place, con Lana Turner. Non fu tuttavia questa l’unica trasposizione cinematografica, poiché ne seguirono altre anche a puntate.

La costante ombra dell’infelicità

Purtroppo, i romanzi successivi dell’autrice non ebbero alcun successo; neppure il seguito di quest’opera fortunata, intitolato Ritorno a Peyton Place, si rivelò all’altezza del precedente. E il film da cui fu tratto si rivelò un flop.

La scrittrice, madre di tre figli, restò la donna infelice e inquieta ch’era sempre stata e si ammalò di solitudine abbandonandosi all’alcool. Morì di cirrosi epatica a soli quarant’anni, il 25 febbraio 1964.

Foto | Associated Press, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Susanna Trossero

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