Angolature noir è un saggio di Valerio Calzolaio, giornalista e saggista molto attivo anche politicamente (è stato Deputato e Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente), nonché uno dei massimi esperti di un genere letterario che mai smette di affascinare il lettore: quello poliziesco con le sue diramazioni. Con questa pubblicazione, per i tipi di Linea Edizioni, offre non solo un ricco saggio, ma anche – per usare le parole di Massimo Carlotto che ne ha curato la prefazione – una guida, uno strumento di conoscenza e orientamento sulla letteratura poliziesca in Italia e nel mondo.
Angolature noir: una guida non solo per gli appassionati
Ci troviamo d’accordo con Carlotto: Angolature noir è un testo unico nel suo genere. Leggerete più di 300 pagine suddivise in tre parti. In esse, con rigore e precisione seppur guidato da un punto di vista personale, Calzolaio affronta il genere noir da Poe in avanti e le sue contaminazioni e sottogeneri, mettendo poi il punto su parte di scrittori e scrittrici che ne fanno parte, e compiendo una interessante escursione sul terreno minato di premi e festival.
Che cosa è un noir?
Ma che cosa è il genere noir e a quale tipo di letteratura si riferisce? Ci fa notare l’autore che
una data d’inizio per il noir non può esistere, nasce come una delle forme di critica e superamento del classico giallo a enigma (più o meno scientifico) e ben presto si incanala per mille rivoli, diventa addirittura pervasivo, i gialli residui un sottogenere.
Secondo Nabokov, che scriveva tutt’altro genere di romanzi, si dovrebbe leggere e giudicare un libro con la schiena: “Un buon libro è là che dà i brividi”.
In fondo è vero: si tratta di stimolare i sensi e appagarli con qualcosa di forte, di intenso, di poco tranquillizzante o che crea atmosfere ricche d’attesa e in grado di coinvolgere mente e… schiena, ovvero i sensi del lettore. Ecco, secondo noi un noir va a depositarsi anche sulla schiena.
La finzione che si fa realtà grazie all’abilità degli scrittori o che dalla realtà attinge per farsi finzione, questo è il noir.
Angolature noir: una visone angolare e sincera
L’autore di Angolature noir ci fa notare con la massima onestà intellettuale che questo volume rappresenta un personale filo di pensieri non circolare bensì angolare.
Non troverete tutti i nomi legati a questo genere, non tutti i titoli, non tutta la letteratura mondiale. Mancano autori che chi scrive il saggio dice di non aver letto abbastanza dunque non se la sentiva di approfondire. Non mette il punto tra falso noir e vero noir. Non fa riferimento alle complessive dinamiche del mercato. Si rammarica con sincerità di aver forse scordato anche nelle sue letture qualche nome importante, e questo ci piace molto perché fa parte del nuovo che troviamo in questo libro. Una visione personale e franca, dettata sì da ricerche accurate ma anche da esperienza sul campo, come lettore e come studioso del fenomeno. E, ovviamente, in una singola esistenza non si potrebbe mai leggere tutto ciò che appartiene a un genere letterario che ci appassiona o che vorremmo approfondire.
Soffermarsi su ciò che davvero conta
A proposito delle tre parti in cui il libro è suddiviso, nell’elenco di scrittori che in Angolature noir troviamo – l’autore ne prende in esame una quindicina – c’è una riflessione che racchiude il senso di questo libro. Non è mai troppo tardi per cominciare a leggere un grande scrittore ed è sempre il tempo di rileggere capolavori. Al di là del genere letterario è interessante soffermarsi su ciò che davvero conta. Lo stile, la qualità della scrittura, l’emotività trasmessa, la capacità di narrare, il ritmo, i dialoghi, quel romanzare che conduce in un vero viaggio dell’autore e trasforma noi stessi in viaggiatori più che spettatori di esperienze altrui.
Festival e premi: diamo spazio a tutti
La parte che cita festival, saloni, fiere e premi letterari dedicati al genere noir, contiene l’interessante precisazione che in fondo i generi sono solo delle etichette ed essendo i sottogeneri infiniti, forse sono soltanto discutibili e precari strumenti culturali. In ogni caso sorge il dubbio che festival e premi portino davvero all’incremento delle vendite del libro. Sono tuttavia d’impatto se sono affiancati da fantasia e passione, non da ripetitività.
Evviva i festival e i premi che non si limitano alle presentazioni clamorose, mettono in circolo autori meno conosciuti, invita l’autore, mettendo il punto sui veri protagonisti di ogni libro: coloro che sanno davvero raccontare una storia.
Angolature noir: i vari piani di un piacere
Angolature noir ci è piaciuto molto. Tanto si è scritto e si scrive su crime, mystery, gialli, polizieschi, noir, thriller, kriminal e così via. Ciò che distingue questo testo da altri è che contiene personalità. Mettendo in discussione separazioni o etichette, vive di vita propria e lascia emergere ciò che per Calzolaio è sì personale ma frutto di ricerca e di elaborazione dati. Una voce fuori dal coro che in qualche modo si dissocia seppur con grande correttezza.
Probabilmente ormai non c’è letteratura nazionale al mondo che non contempli propri romanzi d’indagine criminale, ci ricorda Valerio Calzolaio. Ma, aggiunge sul finire del suo libro, se vi abbeverate di senso critico sulla realtà e sulla società, cercatelo nei noir.
Il libro
Valerio Calzolaio
Angolature noir
prefazione di Massimo Carlotto
Linea Edizioni, 2024
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