Generalmente riconosciuto come uno dei migliori centrocampisti della storia del gioco, Andrea Pirlo oggi si è reinventato come allenatore. Dopo due esperienze non propriamente entusiasmanti sulla panchina della Juventus e in Turchia, Pirlo ha fatto ritorno in patria e quest’anno è alla guida della Sampdoria. Sono già passati ormai 10 anni da quando “Il Maestro” decise di aprirsi in un libro scritto a quattro mani con il giornalista Alessandro Alciato: libro che ancora oggi è considerato uno dei più belli e interessanti tra quelli sul calcio.
Il Maestro: un esempio da seguire dal campo alla panchina
Nel suo libro “Penso quindi gioco” Pirlo racconta passo per passo la propria esperienza nel mondo del calcio, dagli anni delle giovanili sino ad arrivare alla vittoria delle Champions League con il Milan e a quella del Campionato del Mondo del 2006 con la maglia Azzurra. Ma a dispetto di quanto si possa immaginare, quella di Pirlo non è stata una carriera tutta rosa e fiori. Individuato già da ragazzino come uno dei migliori prospetti del nostro calcio, Pirlo nei primi anni non è riuscito a esprimere appieno tutto il proprio potenziale e la svolta nella sua carriera è avvenuta a Brescia. Nella città lombarda Pirlo ha avuto l’onore di giocare al fianco di un campione come Roberto Baggio e, soprattutto, ha avuto la fortuna di incontrare il compianto Carletto Mazzone che ebbe la geniale intuizione di spostarlo da trequartista a regista basso. Quel cambio di ruolo, inizialmente mal digerito dallo stesso Pirlo, in realtà permise al Maestro di diventare uno dei calciatori più forti della propria epoca e di rivoluzionare e cambiare per sempre il ruolo di play. Dopo l’esperienza da giocatore, Pirlo ha deciso di intraprende la carriera da allenatore e oggi è alla guida della Sampdoria che, nonostante i tanti problemi societari, secondo le quote scommesse calcio è una delle principali indiziate per la promozione dalla Serie B alla Serie A passando dai playoff.
Pirlo sta riuscendo ad applicare le proprie idee di gioco?
Il calcio insegna che l’essere stato un grande giocatore, o addirittura un fuoriclasse, non garantisce una altrettanto grande carriera da allenatore. Ci sono diversi esempi di campioni che hanno fallito quando sono stati chiamati ad allenare e, viceversa, esistono numerosi esempi di giocatori mediocri che sono diventati grandi allenatori: uno su tutti José Mourinho. L’esperienza di Pirlo come allenatore non è iniziata nel migliore dei modi e l’aver iniziato dalla Juventus avrebbe potuto porre fine anzitempo alla sua carriera. Il Maestro ha però dimostrato di avere le idee chiare sul proprio futuro, si è rimesso subito in gioco e oggi è chiamato a compiere un miracolo sulla panchina della Sampdoria. Alla guida dei doriani, però, Pirlo non è ancora riuscito a mettere in pratica le idee di gioco già espresse nel succitato libro, ma di mese in mese i liguri stanno risalendo la classifica e l’ex calciatore bresciano sta dimostrando di avere un futuro roseo dinanzi a sé.
Staremo a vedere se Pirlo riuscirà a diventare un allenatore di fama mondiale, ma ciò che è certo è che è un uomo di grandi valori e che questo nel calcio, così come nella vita, aiuta.
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