La politica degli animali

La politica degli animali: Gianluca Felicetti compie un viaggio nel profondo legame tra animali e politica

Italia. Ai tempi nostri. Siamo circondati da (altri) animali. Vivi come quelli che incontriamo quotidianamente (cani, gatti, uccelli e tanti altri). Spessissimo, non più vivi: tramutati in scarpe o fatti a pezzi, confezionati e sovrapposti in un frigorifero, per esempio. In molte sostanze (un farmaco, una vernice), sperimentate anche su di loro prima che potessimo usarle noi, oppure sugli schermi (uno spettacolo circense o un documentario sulla natura).

Interi settori economici sono basati sull’utilizzo (sullo sfruttamento) degli animali. Cogliamo una parziale acquisizione culturale abbastanza recente, però. Il loro utilizzo non è più una necessità di (nostra) sopravvivenza, una strada obbligata, sempre che lo sia mai stata veramente. Oggi è una scelta. E può essere cambiata, a partire dalla messa in discussione della liceità dei guadagni basati sull’uccisione degli animali.

La politica degli animali

Decenni fa è emerso parallelamente in diversi paesi un “movimento” collettivo di donne e uomini che ha chiesto comportamenti collettivi coerenti con la consapevolezza che non siamo gli unici animali presenti sul pianeta.

L’antispecismo implica combattere ogni discriminazione fondata sull’appartenenza a una specie diversa, al fine di riconoscere agli animali i nostri stessi bisogni fondamentali: vita, libertà, dignità. Eppure, ancora tanti “amano” singoli animali, amano teoricamente gli animali, ma non li rispettano “tutti”, concretamente quotidianamente, nei loro diritti.

Approfondiamo bene, pertanto, anche verificando l’evoluzione dei programmi e dei voti dei singoli partiti, tempi e modi di una politica e di politiche che riguardino meglio gli animali, le azioni concrete, organiche, programmate, responsabili delle istituzioni nel loro (nostro) rispetto.

Il saggio di Gianluca Felicetti

Gianluca Felicetti (Roma, 1963) ha trascorso la vita adolescente e adulta a sostenere le iniziative animaliste della Lega Anti Vivisezione (LAV).

Militante dal 1979, presidente dal 2006, ideatore e autore di molteplici iniziative legali e legislative come, per esempio, la proposta (poi diventata legge nel 1993) di riconoscimento dell’obiezione di coscienza alla vivisezione, il contributo alla prima Relazione del Parlamento Europeo sul benessere e lo status degli animali (presentata nel 1989 e approvata a Strasburgo nel 1994). Fino alle proposte di riconoscimento della tutela degli animali nella Costituzione italiana (2022) e nella Carta per i diritti fondamentali dell’Unione Europea.

E ancora: il progetto di trasformazione dello zoo di Roma, il primo ricorso al TAR vinto per il diritto d’accesso alle informazioni del Ministero della Sanità riguardanti la sperimentazione sugli animali, alla proposta poi diventata legge (attuata dal 2001) della presenza di un esperto animalista nelle Commissioni di revisione cinematografica, al varo del Decreto Legislativo n.146 con il divieto di ingozzamento forzato di anatre e oche, spiumatura di volatili vivi e mutilazioni negli allevamenti intensivi, alla riforma del Codice Civile per la tutela degli animali.

Vegetariano per vent’anni anni, vegano nel successivo quarto di secolo, ha partecipato a innumerevoli consulte e comitati, master e testi, amministrativi e ministeriali, “etologo” honoris causa.

Struttura del libro La politica degli animali

Ha strutturato l’interessante testo riassuntivo di lotte e proposte in tre parti: la questione animale è una questione politica; alcune battaglie-simbolo per gli altri animali; la politica e gli animali.

Ogni parte contiene vari capitoli specifici ed esemplificativi (complessivamente una trentina), scritti in modo chiaro ed efficace, con un incidere disorganico, competente, turbinante e appassionato. Poche note lungo il testo, bibliografia ristretta in fondo.

Il libro

Gianluca Felicetti
La politica degli animali
People, 2024

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Valerio Calzolaio

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