Luna rossa

Luna rossa: il grande noir di Jo Nesbø sull’odio struggente

Oslo. Da metà settembre a inizio ottobre 2022 (mascherine ancora attive in Europa).

Luna rossa

Il 30 agosto due belle ragazze sono scomparse dopo una festa lussuriosa a casa del 66enne magnate immobiliare Markus Røed. Non si conoscevano fra loro pur essendo entrambe amanti dipendenti da lui: la 26enne bionda Suzanne Andersen e la 27enne castana Bertine Bertilsen.

Quella sera Katrine Bratt dell’Anticrimine (mamma single di Gert, tre anni, storia complicata alle spalle) e Sung-min Larsen della Kripos (sudcoreano adottato e gay) devono andare dove è stato trovato il cadavere della prima. Ben presto scoprono che le è stato asportato il cervello.

Gli organi di informazione sono scatenati e “Dagbladet” sembra stare sempre un passo davanti agli altri, merito del viscido Terry Våge.

Intanto, Harry Hole

Harry Hole è lontano, cane bastonato e solitario, fuggito a Los Angeles, lasciando una vita in rovina, una moglie assassinata, un collega che si era suicidato. Alto magro pallido severo, iridi azzurre, capelli corti e biondi spruzzati di grigio, una protesi di metallo al dito medio sinistro e una cicatrice color fegato dalla bocca all’orecchio, Harry vive stabilmente alcolizzato.

Al bar aveva conosciuto una piccola ex attrice 72enne che gli ricorda la madre. Si chiama Lucille Owens, beve molto ed è piena di debiti. L’aveva difesa dagli esattori e adottato per tre settimane un Moderation Management dell’alcol per farle la guardia.

Lo chiama Johan Krohn, avvocato di Røed, per incaricarlo di indagare in difesa del cliente. Risponde no. Poi però rapiscono Lucille e lo ricattano: la uccideranno se non consegna 960 mila dollari entro dieci giorni. Richiama il legale e parte per la Norvegia. Mette su un’improbabile curiosa squadra di reietti e ci prova. Saranno guai per tutti.

Il successo mondiale di Jo Nesbø

Jo Nesbø (Oslo, 1960), già calciatore di A, giornalista, chitarrista e paroliere (spesso negli stadi con la sua band Di Derre) scrive da oltre venti anni ottimi lunghi romanzi della serie HH, enorme costante successo mondiale. Questo è il tredicesimo, ormai siamo tutti tragici holeomani.

Stile e struttura di Luna rossa

L’autore narra ancora in terza varia e mossa al passato, su tutti gli investigatori e vari personaggi, spesso anche sull’assassino (giocando sul soprannome poco conosciuto, Prim, alla fine autore di sei omicidi). Fra l’altro, ai lati delle scene aleggia sempre un prete con collarina e, in fondo, si annuncia come al solito la prossima indagine su un cadavere fatto a pezzetti minuscoli.

È un grande noir sull’odio struggente e sul miscuglio con l’amore (pure paterno, materno, filiale), talora lucido.

L’affinata terza persona consente garbati espedienti letterari, invertendo spesso a sorpresa (e ad arte) l’attribuzione della suspense sulla scena, con flash sul passato (nei 53 capitoli pluriavvenimenti in quindici giorni) e l’annunciata fatidica eclissi delle 22.35 del primo venerdì d’ottobre sempre in primo piano, da cui i titoli norvegese e italiano, e detta anche “luna di sangue”.

Ancora una volta la trama è arzigogolata e avvincente, un sapiente essere animato che ti avviluppa con cento intelligenti fili narrativi ed emotivi, turpi e toccanti.

Siamo tutti holeomani

Harry resta il leggendario poliziotto che conosciamo, stanare i criminali cattivi è la sua unica implacabile missione, con metodo e morale:

non credeva a niente. Qualunque cosa avessero detto gli altri, avrebbe avanzato un’ipotesi alternativa, solo per mostrare loro che le alternative esistevano… per mantenere la mente aperta.

I fili conduttori sono biologici e antropologici, i parassiti e le bugie.

Ampio spazio viene riservato all’amata Oslo (in trasformazione), in particolare a Edvard Munch, soprattutto per il nuovo enorme museo dedicatogli, struttura criticata praticamente all’unanimità, e per Il tronco giallo, il quadro del 1912.

Superalcolici e vini in gran quantità, il bianco più importante è il Remoissenet Chassagne-Montrachet del 2018.

Tanti musicisti (soprattutto chitarristi e alcolizzati), talora attraverso playlist, risaltano come al solito Bowie e Cohen.

Il libro

Jo Nesbø
Luna rossa
traduzione di Maria Teresa Cattaneo, Stefania Forlani e Eva Kampmann
Einaudi, 2023

Valerio Calzolaio

Avatar Valerio Calzolaio

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.