Ovunque dalle nostre parti. Prima, ora e dopo.
Alla realtà interessa poco se fate attenzione o meno alla sua esistenza. Del resto, l’obiettivo principale di quasi tutti gli organismi è sempre stato quello di non morire (almeno riproducendosi). E anche noi umani non veniamo al mondo con la capacità innata di comprendere la realtà che ci circonda, tanto più che pure i nostri sensi ci ingannano in continuazione.
Guida definitiva a (quasi) tutto
Tuttavia, nel considerare non solo ciò che riguardava direttamente la sopravvivenza quanto piuttosto l’intero Universo e il loro posto al suo interno, i nostri antenati si sono smarcati dal resto della natura. Magari guardando con lenti deformanti, riflettendo non benissimo e sbagliando spesso, a livello individuale e collettivo.
I miti che abbiamo inventato per spiegare la natura inesplicabile della natura sono un’infinità. Abbiamo così creato la scienza e la matematica nel tentativo di affrancarci dai limiti della prospettiva umana e di mettere a tacere la parte scimmiesca del nostro cervello, di dotarci della scatola degli attrezzi per antonomasia, piena zeppa di strumenti e idee incredibili, di dispositivi e aggeggi in grado di aumentare le nostre capacità, consentendoci di osservare la realtà con una ricchezza di dettagli sempre più grande e sviluppando concetti fondamentali come quelli di tempo, spazio, spaziotempo, infinito.
La stessa scienza ha comunque commesso molti errori e ne commette sempre di nuovi.
Facciamo allora il punto su come sappiamo le cose che sappiamo, sulla differenza tra ciò che sembra intuitivamente vero e la verità scoperta dagli scienziati, sulle sviste e i passi falsi che hanno accompagnato la crescita continua della conoscenza. La scienza è anche non sapere e trovare un modo per scoprire.
L’ottimo testo di Hannah Fry e Adam Rutherford
La matematica Hannah Fry (Harlow, Essex, 1984) e il genetista Adam Rutherford (Ipswich, Suffolk, 1974) sono due notevoli scrittori e divulgatori scientifici inglesi.
A quattro mani ci propongono un bel godibile testo dal titolo ambizioso, una guida (quasi) omnicomprensiva.
Struttura del saggio Guida definitiva a (quasi) tutto
I capitoli sono nove:
- Infinite possibilità (sul circolare della conoscenza, dalla biblioteca di Babele di Borges);
- La vita, l’Universo e tutto quanto (la serie di errori e tentativi dell’evoluzione);
- Il cerchio perfetto (visto che la Terra è invece uno sferoide oblato);
- Rock of Ages (dopo Big Bang e sistema solare);
- Breve storia del tempo (comprensiva della relatività, non solo relativa);
- Vivere liberi (ci sembra di possedere il libero arbitrio, ma come esserne sicuri?);
- L’orchidea magica (prima o poi la fine del mondo arriverà, ma non solo le sette cercano di imbrogliarci, anche il nostro cervello tende a fare scherzi);
- il mio cane mi vuole bene? (forse);
- l’Universo dal buco di una serratura (la scienza è e sempre sarà l’unico modo per scrivere la guida definitiva a tutto).
Lo stile è fresco, colloquiale, figlio anche della comune frequentazione televisiva (perlopiù la BBC). Ogni capitolo parte da domande, più o meno semplici e apparentemente banali e continua con risposte che rivelano quanto sia inaffidabile il nostro istinto e spesso meritano ulteriori interrogativi nei vari paragrafi, intervallati ogni tanto da alcune illustrazioni e frequenti box su singoli argomenti. Le note curiose e i (contenuti) riferimenti bibliografici sono in fondo.
Il libro
Hannah Fry e Adam Rutherford
Guida definitiva a (quasi) tutto. Versione breve
Traduzione di Andrea Migliori
Bollati Boringhieri, 2022
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