Kentucky orientale (quello delle recenti alluvioni di fine luglio 2022, decine di morti, centinaia di sfollati). Autunno di poco tempo fa.
La trentaduenne vive in una topaia in fondo a una strada di campagna con un ragazzo divorziato e con la figlia di lui (otto anni, in terza elementare). Lei è cresciuta sulle colline a un centinaio di miglia da lì, non ha lavoro (ne ha trovati tanti perdendoli tutti quasi subito). Cerca di cavarsela e fa fatica, la cosa più preziosa che possiede sono un paio di stivali da cowboy di pelle di struzzo.
Di seconda mano
Con la vecchia Chevy dovrebbe accompagnare la bimba a scuola ma fa un giro per Bowling Green, paesino dove si è trasferita da sei mesi. Vorrebbe comprarle qualcosa. Si ferma al banco dei pegni, lì dentro ogni oggetto è appartenuto a gente al capolinea. La loro disperazione la senti nell’aria.
Vedono una mountain bike con le forcelle ammortizzate, quindici marce e la borraccia, lei ha iniziato a frequentare i banchi dei pegni da adulta, ma anche la vita della ragazzina è tutta di seconda mano (compresa lei), però quando vede la bici s’illumina. Scambio quasi alla pari con gli stivali, la vita va avanti, più o meno.
In copertina ci sono gli stivali e il titolo della raccolta prende spunto proprio da quello del primo dei racconti, Di seconda mano. Rende l’idea. Magnifici. Di soave ferocia. Non per un singolo comportamento o guaio, niente pianti commoventi o violenze di maniera, niente vite spezzate o traumi improvvisi.
I racconti di Chris Offutt
Esistenze mestamente anonime e quotidiane, là per una terra (creste, colline, conche, torrenti, strade sterrate, cemento) dove le famiglie sono allargate di continuo, generazioni si succedono nello stesso lavoro (quando c’è) e da decenni quasi tutto resta curiosamente eguale, separato, nel tempo e nello spazio. La dura vera realtà.
Il grandissimo scrittore americano Chris shit for brains Offutt (Lexington, 1958) pubblica ora undici racconti usciti negli ultimi anni su varie riviste, interamente o in parte.
Ambientazione e personaggi nel libro Di seconda mano
Nel primo (donna) e in ulteriori tre casi la narrazione è in prima persona (poi tre uomini), al presente o al passato; negli altri in terza su donne o uomini o varia.
Il Kentucky c’entra sempre, perlopiù proprio la contea di Rowan e Lexington, dove l’autore è nato. In oltre la metà dei casi la vicenda si svolge lì (e magari si vorrebbe andar via), negli altri vi si torna dopo tanto tempo o se ne ricordano i caratteri (con odio, compiacimento o rimpianto), come la gerarchia sociale che esiste pure sulle colline, il mondo “diverso” ai piedi degli Appalachi.
Alcuni personaggi “sensibili”, come le persone ritardate, tornano spesso, comprimari o protagonisti (il Johnny Bill del quinto racconto). Il sesso lo si trova in tutti, ognuno a proprio modo è pensiero costante e azione cruciale nelle vite raccontate. Pure un qualche animale “non” di città c’è sempre, coprotagonista della storia.
Segnalo quel conosciuto volto liscio con “la solita combinazione di monotono affetto e distaccata pazienza”, a pag. 94. Del resto, ognuno pensa che la lingua del proprio lavoro (inteso come qualsiasi attività svolta) sia la più importante.
Vino e liquori, musiche coerenti.
Il libro
Chris Offutt
Di seconda mano
traduzione di Roberto Serrai
Minimum fax, 2022
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