La libraia di Auschwitz

La speranza che non muore: La libraia di Auschwitz, di Dita Kraus

Dita Kraus, nata a Praga nel 1929, è scampata all’Olocausto ed è la vera bi­bliotecaria di Auschwitz. Dopo la scomparsa avvenuta nel 2000 del marito Otto Kraus, autore del celebre Il maestro di Auschwitz, ha deciso di proseguire in quella che l’autrice non a torto avverte come una missione di fondamentale importanza: il mantenimento della memoria storica dei terribili crimini compiuti dal Nazismo nei confronti del popolo ebraico.

La libraia di Auschwitz

La libraia di Auschwitz
Dita Kraus, La libraia di Auschwitz

Il libro è diviso in due parti. La prima, per certi versi meno coinvolgente della parte successiva, contiene il racconto della vita in fondo abbastanza ordinaria di una normale bambina di Praga: la scuola, le amicizie, i suoi amori, il rapporto con la nonna.

Poi però le cose cambiano: cominciano le discriminazioni, vengono varate restrizioni umilianti ai danni della popolazione ebraica. Vengono confinati nel ghetto.

La seconda parte del libro

La parte seguente de La libraia di Auschwitz si apre con la deportazione nel campo di concentramento. La storia entra nel vivo, e il racconto diventa angosciante.

Dita ha appena tredici anni quando viene deportata ad Auschwitz insieme alla madre. Viene poi reclusa nel settore chiamato con cinica ipocrisia “Campo per famiglie”. In realtà questo settore ospita il famigerato Blocco 31, governato dal terribile “Angelo della morte”, il feroce dottor Mengele.

Accade però che Dita accetti di prendersi cura di alcuni libri contrabbandati dai prigio­nieri. Un compito rischiosissimo, che la espone naturalmente a rischi mortali.

L’autrice rievoca come divenne custode di quei pochi, preziosissimi volumi, in un moto di ribellione che diventa anelito di luce e speranza, a dispetto della situazione e sfidando la paura.

La non-vita del campo di concentramento

Senza edulcorare la terribile realtà da lei vissuta in prima persona, l’autrice descrive fedelmente le intollerabili condizioni dei reclusi nei campi di concentra­mento, gli episodi di sopraffazione, il terrore e le intollerabili privazioni inflitte a persone private di ogni dignità e speranza.

La liberazione

Risultano di grande forza e particolarmente coinvolgenti per il lettore le pagine sulla liberazione dei lager, come pure il racconto dell’incontro con Otto B Kraus, che l’autrice sposerà dopo la guerra.

La libraia di Auschwitz, una lettura fondamentale

Mai come in questo tormentato momento storico, scosso da rinnovati fervori nazionalistici e dal pericoloso negazionismo rafforzato da mai del tutto sopite simpatie di stampo fascista, la lettura di un libro come La libraia di Auschwitz è non solo importante, direi anzi indispensabile. Per far conoscere anche alle nuove generazioni la tragedia di un popolo martirizzato e per non dimenticare mai l’orrore della persecuzione razziale.

Il libro

Dita Kraus
La libraia di Auschwitz
Newton Compton Editori, 2021

Luigi Milani

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