In treno è meglio leggere?

In treno è meglio leggere? Livia Ottomani e gli incontri del signor Fois

In treno è meglio leggere? (Porto Seguro Editore), è il nuovo romanzo di Livia Ottomani: ne ricordate il nome? Pseudonimo di otto autori provenienti dallo stesso corso di scrittura, gli “Ottomani” pubblicarono con Newton Compton Il condominio degli amori segreti, divenuto non solo piacevole lettura per un vasto pubblico ma anche sodalizio oramai collaudato per questo gruppo.

Lo dimostra la nuova interessante pubblicazione, che si discosta dalla prima in quanto a genere e stile, lasciando una bella impronta di originalità.

In treno è meglio leggere?

In treno è meglio leggere?
Livia Ottomani, In treno è meglio leggere?

Che cosa facciamo, di solito, una volta raggiunto il nostro posto a sedere in treno? Un buon libro non guasta, anzi, in tempo di telefoni cellulari perennemente tra le mani ci distingue. Ma se invece decidessimo di guardarci attorno rinunciando alla lettura, per indagare sugli altri passeggeri traducendo proprio sguardi, piccoli tic, azioni, parole rubate da discorsi?

Ciò che accade in questa strana storia è un piacere dimenticato: chiacchierare con altri viaggiatori. Il signor Fois, passeggero educato e composto, lo sa bene e si ciba di incontri; compie sempre lo stesso tragitto e ama conoscere le mete altrui, ma non solo.

Svelarsi a uno sconosciuto

Considerando che dietro ogni pendolare c’è una storia che merita d’essere conosciuta, regala un po’ di sé ad ogni incontro provocando aperture che ricordano le sedute dallo psicanalista.

Dapprima, sul sedile accanto si muove a disagio qualcuno che pare subire passivamente la compagnia non richiesta, ma poi qualcosa accade perché tutti, in fondo, abbiamo bisogno di svelarci. E, con uno sconosciuto che di certo non rivedremo mai più, diviene accettabile. Quasi facile. Addirittura necessario.

Chi è il signor Fois

Ma chi è il signor Fois? Il lettore, a ogni tratta del treno, raccoglie un po’ di informazioni su questo enigmatico personaggio, informazioni che lo dirottano verso dei connotati che in realtà, capitolo dopo capitolo, confondono in maniera intrigante.

Però vi starete chiedendo che vita triste debba essere quella di un uomo che passa più tempo su un treno in movimento che non sulla terraferma. Una vita un po’ nomade, vi verrà, a torto, di pensare, e per giunta solitaria. Ma vi assicuro che qui i legami nascono sul serio e che questi incontri casuali possono trasformarsi in amicizie durature…

Gli Ottomani in treno

Alice Avella, Fabrizio Franceschini, Guido Frare, Anna Frosali, Tiziana Isoni, Elisabetta Orsolini, Maurizio Pompei, Antonietta Sciammarella, sono i nomi dei creatori de In treno è meglio leggere?, libro in cui altri nomi appaiono e sono quelli di viaggiatori che ogni giorno incontriamo, sfioriamo distratti, ignoriamo. Anime inquiete, uomini e donne illusi o disillusi, custodi di segreti, volti che racchiudono sogni e speranze o sogni e speranze hanno distrutto ad altri.

Il finale, del quale ovviamente non possiamo dir nulla, riserva qualcosa di inaspettato ma dalla vena nostalgica, quasi commovente.

In treno, sì, è meglio leggere. Magari proprio questo libro, perché instilla curiosità nei confronti di chi casualmente ha avuto il posto a sedere accanto al nostro.

E… viaggiare non sarà più la stessa cosa.

Il libro

Livia Ottomani
In treno è meglio leggere?
Porto Seguro editore, 2020

Susanna Trossero

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