Piani inclinati

I Piani inclinati che funzionano

Piani inclinati (Piemme Edizioni) è il nuovo romanzo dell’autrice sarda Eleonora Carta, già nota in queste pagine grazie alla sua abilità di narratrice e alla innata capacità di tenere alto l’interesse del lettore, costruendo degli intrecci che funzionano sempre. Abbiamo recensito l’antologia Giallo Sardo con un suo racconto e ricordiamo che con la Breve storia della letteratura gialla è anche tra le autrici della Graphe.it edizioni.

Piani inclinati

Piani inclinati
Eleonora Carta, Piani inclinati

Ciò emerge anche da quest’ultima intrigante storia, ennesima dimostrazione della sua passione per il genere thriller con contaminazioni di giallo e romanzo psicologico.

Insomma: amate il genere? Piani inclinati è per voi!

Un’indagine che rende possessivi

Siamo in Sardegna, per l’esattezza nel nord dell’isola. Ai piedi del Monte Limbara si muovono personaggi coinvolti – ognuno a suo modo – in un fatto cruento che tutti sgomenta. Si tratta del ritrovamento del corpo di Niccolò, sette anni, scomparso dalla sua casa di Bortigiadas.

Fin da quando Daniele Fois, della guardia forestale, e la sua cagnolina Nina incappano nel cadavere del bambino da giorni celato dal sottobosco, appare evidente che si tratta di omicidio.

L’estate si fa rovente indipendentemente dal luglio afoso: indagini, dubbi, sospetti, ritrosie, silenzi, pettegolezzi non aiutano. E non sembra aiutare neppure un Fois apparentemente restio a collaborare con chi si occupa delle indagini. In realtà però l’uomo è in prima linea, sebbene con un atteggiamento complicato: “Ho trovato il corpo. Sono responsabile dell’indagine. L’indagine è mia, oppure non dirò niente”.

Quando chiedere aiuto non è una sconfitta

Il Limbara è un complesso montuoso in cui perdersi è facilissimo, ma per Fois è casa, spettacolo della natura, fascinazione e riverenza. La montagna cela, ti respinge se vuole ma se la ascolti e la rispetti ti accoglie senza ostacolarti. Quest’uomo apparentemente schivo, non facile ai rapporti sociali, è là che si muove perfettamente a suo agio; lascia che sia l’istinto a fungere da guida e non la conoscenza. È sicuro, orgoglioso, ma non arrogante.

Al comando dei carabinieri, il maresciallo Marchioro fatica non poco ad accettare di aver bisogno di lui. Arrendersi al fatto che deve avvalersi di uno del posto – che “il posto” conosce – come referente per ovviare alla diffidenza della gente, è un po’ come ammettere la sconfitta, ma le alternative non ci sono.

Catturati dalla trama

A questi protagonisti, così diversi ma loro malgrado uniti dalle circostanze, si affianca il maggiore Linda De Falco, mandata in Sardegna dal Ministero della Difesa di Roma per far “progredire le cose”, tuttavia ancora ignara della sparizione di un altro bambino. Non si è più di fronte a un “normale sequestro”, e quando il lettore se ne avvede è oramai catturato da un romanzo che finirà per leggere tutto d’un fiato.

Saper mostrare al lettore

In Piani inclinati, man mano che si prosegue, con grande naturalezza vengono introdotti altri personaggi che non sono semplicemente comprimari: in realtà divengono ben presto quasi in egual misura motore per la storia e sono sempre ben delineati. La psicologia di tutti emerge nel migliore dei modi perché non è raccontata, bensì mostrata attraverso pensieri, azioni, reazioni, dialoghi.

La vera protagonista di Piani inclinati

Così come nella vita dunque, facciamo conoscenza (o amicizia) con uomini, donne e bambini che nel caldo soffocante tutto sardo incappano nel male, nella crudeltà, nell’assenza di speranza e nel bisogno di confortare o di essere confortati.

Tra tutti loro, protagonista assoluta ed elemento fondamentale è proprio lei, la Sardegna.

Cultura, tradizioni, luoghi, profumi, sapori, sensazioni, suoni, ci avvolgono fin dall’incipit in una ambientazione che la fa da padrone e non da semplice cornice.

Eleonora Carta passa dal mare alla montagna fotografando paesaggi isolani, e coinvolge i “continentali” nella magia del territorio con grazia e amore profondo per la sua terra, cosa questa che si respira in tutto il romanzo. Con altrettanta passione ci fa intuire il suo personale rispetto per l’ambiente e per gli animali, perché si sa: in ogni romanzo vi è tanto di chi scrive.

Siamo fatti di luci e ombre

In Piani inclinati, la scrittrice racconta di vittime e carnefici ora distinguendoli in modo netto, con decisione, ora mescolando le carte del mazzo che maneggia, a dimostrare che tutti noi abbiamo zone d’ombra e di luce. E che le mutilazioni alle quali la vita ci sottopone, possono tradursi in forza che trascina verso il basso.

Che trasforma.

O, forse, che fa emergere ciò che realmente siamo sempre stati.

Susanna Trossero

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