perché non ti piace leggere

Perché non ti piace leggere?

Lo so cosa state pensando. Ecco un altro post dove si attacca un bottone infinito su quanto sia importante leggere, si sciorinano dati sul calo dell’interesse degli italiani per la lettura e la conseguente diminuzione delle vendite dei libri e bla, bla e ancora bla.

A leggere bene il titolo, però (ovvero: perché non ti piace leggere?), l’argomento che trattiamo oggi è diverso. Indaghiamo, senza pregiudizio alcuno – o almeno ci proviamo – quali sono le cause dello scarso appeal che leggere esercita su alcuni di noi, distinguendo tra cause di ordine psicologico, culturale e anche biologico.

Perché non ti piace leggere? Scopri le ragioni nascoste

L’imposizione, quella brutta abitudine

Credo che questa sia la causa più diffusa dello scarso interesse nei confronti della lettura tra gli adulti. Quanti, infatti, ricordano con fastidio genitori, insegnanti o altri dai quali venivano obbligati a leggere almeno un tot numero di pagine (al loro buon cuore) in un determinato intervallo di tempo?

Va da sé che ci troviamo nell’ambito delle motivazioni di carattere psicologico, quelle che ci seguono fin dall’infanzia tanto da ridurre la lettura a un esercizio limitato della libertà, quando invece è esattamente l’opposto. Eppure, lo dico facendo mea culpa in primis, la brutta abitudine di imporre ai figli di leggere anche quando preferirebbero fare altro solo perché “fa bene” o perché “apre la mente” è ancora oggi molto diffusa nelle famiglie.

Scarsa consapevolezza della “bibliodiversità”

Spesso si sente dire: “Non ti piace leggere perché non hai ancora individuato il tuo genere”. E probabilmente è vero, nel senso che sugli scaffali fisici o virtuali delle librerie non albergano solo i classici o le ultime uscite editoriali, ma c’è una varietà pressoché infinita di proposte delle quali probabilmente abbiamo scarsa consapevolezza.

Questa causa di rifiuto della lettura, prettamente di origine culturale, è aggirabile in modo molto semplice, qualora si voglia. Basta perdere un po’ di tempo a cercare e prima o poi qualcosa nelle proprie corde si troverà, fosse anche un fumetto, una biografia, una rivista o addirittura un saggio. Molti, per esempio, preferiscono i saggi ai romanzi perché nel leggerli hanno l’impressione che l’autore parli con loro a tu per tu, indirizzando il contenuto comunicato quasi personalmente al fruitore.

I vari sistemi di rappresentazione percettiva della memoria

Dicesi sistema di rappresentazione percettiva quello che riguarda la rappresentazione e la conservazione in memoria delle caratteristiche percettive degli oggetti – parole incluse – a un livello che precede quello della comprensione del loro significato. Ovviamente, essendo un sistema percettivo, è guidato da uno dei cinque sensi, perciò non per tutti l’opzione migliore sarà quella di ricevere informazioni attraverso la vista, che è tra i cinque, il senso maggiormente coinvolto dalla lettura. Siamo qui nella categoria delle cause di ordine biologico, fisico, e a questo punto un consiglio, almeno per coloro i quali prediligono l’udito, potrebbe essere quello di provare con gli audiolibri. Sempre qualora vogliate cambiare, altrimenti, almeno per noi, va bene così.

Foto | ShotStudio via Depositphotos

Roberta Barbi

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