Come funziona la biblioterapia? In modo piuttosto semplice. Leggendo un romanzo il cui protagonista ci somiglia, riusciamo a “leggere” chiaramente e in modo distaccato i nostri problemi e le nostre ansie.
A volte la biblioterapia fa parte di un percorso terapeutico classico. Altre volte consente di distanziare tra di loro le sedute. Ancora, può finire con il sostituirle. D’altronde non è una pratica recente, ma nota da secoli.
Niente di nuovo sotto il sole in realtà. Chi ha a che fare con dei bambini sa benissimo quanto sia più facile aiutarli con le loro paure o con gli step della crescita facendo loro leggere di orsetti, lupacchiotti, gattini alle prese con i loro problemi. I piccoli, infatti, non sono ancora in grado di ragionare lucidamente su se stessi. Difficoltà che spesso incontriamo anche noi grandi.
Biblioterapia: quale libro scegliere
La biblioterapia, però, ha anche un secondo effetto, specialmente in chi soffre di attacchi di ansia e di panico. Sostituendo la lettura di un libro alle immagini rapide e luminose della televisione, ci si calma nel giro di poco tempo. Quando si è sotto pressione, vale la pena di ricordare a se stessi che c’è bisogno di un luogo e di un tempo che siano distanti, anche se simili alla propria realtà. C’è bisogno di storie in grado di tranquillizzare o di entusiasmare.
Certo, una terapia vera e propria guidata dai libri ha bisogno di uno specialista. Tuttavia, se siamo lettori abituali sappiamo anche quali sono le letture in grado di calmarci e farci stare meglio.
Le mie? Ne cito due veramente molto distanti l’una dall’altra: La saga di Earthsea di Ursula Le Guin e La passione di Artemisia di Susan Vreeland.
Ho però ottenuto grandi risultati con i classici della letteratura per adulti, come Anna Karenina e Madame Bovary, e per ragazzi, come Harry Potter e Le cronache di Narnia. Per non parlare poi di Adriana Zarri e del suo Un eremo non è un guscio di lumaca.
Forse per questo il mio comodino è sempre pieno di libri di diverso genere o di saghe corpose (la cui lettura è resa più agevole dal mio preziosissimo Kindle). A ogni malessere corrisponde un libro in grado di curarlo.
Per i problemi più seri, quelli che richiedono tempo e costanza, c’è naturalmente lo psicologo. Tuttavia con la biblioterapia saremo sempre grati a scrittrici e scrittori che dalle loro pagine ci tendono una mano per condurci verso una versione di noi stessa persi nelle temporanee tempeste della vita.
Testo a cura di Mariantonietta Barbara
Foto | Devran Topallar via Pixabay
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