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La passione degli scrittori per le mappe

Cartine e mappe. Viaggi e avventure hanno da sempre affascinato l’uomo. Pungolato in profondità il suo innato desiderio di esplorare nuove terre, riportare alla luce tesori dimenticati o imbattersi – perché no – nel favoloso. Nel mondo dell’impossibile. Una fascinazione che ha arpionato la fantasia di autori di immensa levatura come Tommaso Moro che, a quanto sembra, fu anche il primo scrittore a disegnare una cartina per quella che oggi viene considerata la sua opera maggiore: Utopia. Eravamo nel 1516 nell’Inghilterra dei Tudor.

Una passione che ha attraversato dunque i secoli, come ci dimostra anche The Writer’s Map di Huw Lewis-Jones, un libro uscito da poco in America che mette proprio l’accento su questo appassionato amore per le mappe da parte degli scrittori. Un amore che sembra toccare da vicino soprattutto gli autori dei romanzi fantasy o quelli d’avventura.

Le mappe nei libri

Molti di noi avranno ancora nel cuore la mappa della Terra di mezzo nella saga del Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien o quella della misteriosa Narnia di C.S. Lewis. Per non parlare di un altro grande classico del romanzo d’avventura come L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson.

A quanto sembra il celebre romanziere tracciò la prima mappa dell’isola nel 1881 per distrarre e coinvolgere il proprio figliastro, segnando il luogo in cui il tesoro era nascosto con una bella x rosso fuoco. Una mappa che divenne una sorta di pietra miliare o forse dovremmo dire di paragone, visto che ispirò poi tanti altri autori. Una vera e propria mappa iconica, non c’è dubbio.

Mappe, badate bene, che non necessariamente nascono per la pubblicazione, come nel caso dello scrittore David Mitchell che le disegna solo per avere una idea più chiara e netta del mondo in cui vivono i suoi protagonisti (citiamo in questo caso I mille autunni di Jacob de Zoet, pubblicato in Italia da Frassinelli).

Insomma mappe à gogo. Mappe che a volte ornano racconti e romanzi, altre rimangono invece del tutto private. Punti di ispirazione per una nuova e magari inaspettata partenza. Così ecco, tra una variante e l’altra, la mappa personale di Kerouac per On the road, quella di Henry David Thoreau per Waldo o quelle che ornavano i lavori di fantasia (fervidissima) delle piccole ma già intraprendenti sorelle Brontë.

Ce ne sono davvero per tutti i gusti e… le esigenze!

Via | Atlas obscura
Foto | Henry W. and Albert A. Berg Collection of English and American Literature, The New York Public Library. (1516). Vtopiae insvlae figvra ; Vtopiensivm alphabetvm

Giorgio Podestà

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