Dispute letterarie

Le più famose dispute letterarie

La letteratura ha da sempre i propri campi di battaglia. Soldati con la penna in mano, pronti a fronteggiarsi a colpi non di spada o archibugio, ma di parole acuminate come coltelli. Dispute letterarie, perché di questo oggi ci occupiamo, che non troppo raramente divampano in odi caparbi ed ostilità avvelenate. Dissidi destinati a durare, in un modo o nell’altro, tutta la vita.

Un commento sgradevole su di un nuovo libro, una critica casuale (o mirata) apparsa sulla pagina culturale di questo o quel giornale ed ecco che improvvisamente si alza il tiro e, dalla sera alla mattina, la guerra viene prontamente dichiarata.

5 celebri dispute letterarie

La storia della letteratura è di fatto disseminata di scontri tra titani. Confronti aspri che hanno visto duellare tra loro geni letterari in grado di rivoluzionare ne “l’espace d’un matin” l’idea stessa di romanzo.

Lord Byron e John Keats

A quanto pare questi due giganti della poesia inglese non si amavano molto. Byron, titolato e sprezzante, considerava Keats un poeta cockney capace solo di scrivere versi da quattro soldi e Keats, dal canto suo, non perdeva occasione per ventilare i propri dubbi sul talento del collega. Un talento che era un vero e proprio bluff, basato unicamente – insisteva il poeta di Ode a un usignolo – sul prestigio sociale della famiglia e una buona dose di fascino personale che nulla aveva a che fare con la poesia.

Marcel Proust e Jean Lorrain

Una disputa che finì con uno scontro reale. Marcel Proust e Jean Lorrain, infatti, si sfidarono a duello. Le pistole, grazie al cielo, non colpirono né l’uno né l’altro e i due ne uscirono illesi. Senza neppure l’ombra di un graffio. Il motivo di tanto sconquasso? Il poeta aveva stroncato I piaceri e i giorni, insinuando, en passant, che Proust avesse una relazione con il giovane Lucien Daudet.

Virginia Woolf e Arnold Bennett

Un duello di parole, recensioni avvelenate e parodie che videro contrapposti Virginia Woolf, una delle più grandi penne di tutto il Novecento, e Arnold Bennett, scrittore di fama, ma ancorato a vecchie convinzioni letterarie. Il la alla disputa fu dato da una recensione scritta da Bennett su La stanza di Jacob. In un primo tempo Woolf perse la pazienza e rispose piuttosto aspramente, poi passò a un gioco ben più sottile che ridicolizzò superbamente il collega. Bennett colpito rimase in silenzio, ma non le perdonò mai l’affronto e i suoi strali continuarono a essere lanciati contro tutte le nuove opere dell’insigne collega.

Gore Vidal e Truman Capote

Continuiamo la nostra ricerca di dispute letterarie con un dissidio iniziato a una festa organizzata da Tennessee Williams. Fu proprio durante uno dei suoi ricevimenti che i due scrittori iniziarono a punzecchiarsi. Vidal accusò Capote di scopiazzare Carson McCullers ed Eudora Welty, mentre Capote replicò sprezzantemente che Vidal in tutta probabilità traeva la sua ispirazione da un giornale come il Daily News. Una piccola scintilla che si trasformò in men che non si dica in un incendio.

Qualche tempo dopo l’autore di A sangue freddo gettò nuova benzina sul fuoco, dichiarando pubblicamente di come Vidal, ubriaco e molesto, fosse stato buttato fuori dalla Casa Bianca. Partì naturalmente subito una querela da parte di Gore Vidal. L’accusa fece il giro del mondo e i due ahimè continuarono a guardarsi per sempre in cagnesco.

Vladimir Nabokov ed Edmund Wilson

Una amicizia lunga più di vent’anni che venne buttata alle ortiche per divisioni politiche e alcune recensioni che, di fatto, misero i due celebri scrittori uno contro l’altro. Nabokov non perdonò mai a Wilson le critiche che quest’ultimo aveva espresso a proposito di Lolita, la sua opera più famosa. Le cose non migliorarono quando Wilson attaccò anche la traduzione che il russo aveva fatto del capolavoro di Puskin: Eugenio Onegin. Una disputa ripresa dai giornali e finita (ovviamente) negli annali della letteratura più pettegola.

Foto | OpenClipart-Vectors via Pixabay

Giorgio Podestà

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