Gli anni passano, diventano secoli e certe verità che un tempo avevano scosso in profondità le coscienze, sfidato intrepidamente i propri tempi svaporano, perdono apparentemente consistenza, quel mordente, chiamatelo pure così se preferite, che aveva offeso o indignato parte della società. Molti classici della letteratura al loro primo apparire furono infatti duramente osteggiati dai benpensanti, banditi dalla Chiesa e respinti dai politici: in pratica, furono libri sovversivi.
9 classici che sono libri sovversivi più di quanto pensi
Un elenco che offre titoli oggi insospettabili, ma che allora furono da più parti giudicati del tutto sovversivi.
Il mago di Oz, di L. Frank Baum
Quando venne pubblicato nel 1928, il libro venne bandito dalle biblioteche pubbliche: Dorothy, la giovane protagonista era troppo intraprendente. Un esempio sovversivo per le donne dell’epoca che rischiavano di voler emulare le gesta da leader.
Il richiamo della foresta, di Jack London
Il libro con i suoi sottintesi socialisti venne bandito in Italia ed ex Jugoslavia e addirittura bruciato dai tedeschi nel 1933. Merita un posto in questa lista di libri sovversivi.
Il colore viola, di Alice Walker
Un romanzo che, nonostante abbia vinto il Pulitzer e venga considerato ormai un classico, continua a suscitare sentimenti contrastanti e prese di posizioni di varia natura proprio per le sue idee sul razzismo, il rapporto dell’uomo con Dio, la sessualità umana.
Furore, di John Steinbeck
Un grande classico della letteratura americana che tuttavia venne ferocemente attaccato al momento della pubblicazione. Le sue tematiche sociali che miravano a migliorare le condizioni dei lavoratori suscitò una forte reazione in alcune fasce della società più conservatrici e retrive. Il libro venne bruciato e l’autore ricevette diverse minacce di morte.
Cigni selvatici, di Jung Chang
Il libro ambientato nella Cina del XX secolo racconta le vicende di tre generazioni della famiglia di Jung Chang. Un intrecciarsi di privato e pubblico (tra cui l’ascesa di Mao) sgradito al governo cinese. L’opera della Chang è tuttora proibita in Cina e per questo motivo è inserito tra i nostri libri sovversivi.
Jane Eyre, di Charlotte Brontë
L’eroina di Charlotte Brontë non piacque ai benpensanti. Ai cosiddetti pilastri della società civile. Una giovane donna che si guadagna da vivere, sceglie da sola il proprio avvenire e dice caparbiamente di no all’uomo era del tutto inaccettabile, se non addirittura pericoloso.
I tre moschettieri, di Alexandre Dumas
Dumas a dire il vero non aveva nessuna intenzione di essere sovversivo, ma il fatto che dei meri sottoposti fossero ampiamente migliori dei potentati che servivano, non venne digerito in alto loco.
Candido, di Voltaire
Il sarcastico pessimismo che pervade le pagine di Candido fu sufficiente per far bandire l’opera del pensatore francese.
Canto di Natale, di Charles Dickens
Al romanzo di Charles Dickens la responsabilità di aver creato il Natale moderno con lo scambio dei regali. Il vecchio e avaro Scrooge sarebbe insomma il padre del consumismo natalizio! Anche questa è dopotutto una forma di sovversione. Non vi pare?
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