Anthony LaMolinara arriva dalla lontana California. È un regista, produttore e artista degli effetti speciali: pensate che il Kodak Theatre di Hollywood lo ha visto vincitore nel 2005 del premio Oscar per i migliori effetti visivi! Ma è anche pittore, musicista, cantante, scultore, ovvero artista poliedrico e appassionato lettore.
Lieti che abbia accettato di farsi intervistare per Libri e Parole, proviamo a conoscerlo meglio e a scoprire cosa cerca in un libro.
Intervista ad Anthony LaMolinara
Dalla California all’Italia passando per tanti paesi del mondo: quale luogo hai sentito più tuo, più vicino, in questi viaggi e lunghe soste?
È vero, ho viaggiato molto e ho vissuto in tante parti del mondo ma… da adolescente ho letto Il mare e la Sardegna e mi ha colpito molto. Io amo le isole, ma oggi posso dire che la Sardegna è la migliore. La adoro. È l’isola più sexy del mondo. Insomma, è evidente: sono innamorato della Sardegna, della terra, del suo popolo, del cibo, del vino, della cultura.
Sono un italo-americano, so di avere anche lontani parenti nel sud Italia, ho vissuto in Abruzzo, mi è piaciuta tanto la Puglia, amo tutta l’Italia e le sue magie, l’accoglienza della sua gente, ma la Sardegna è stata una bellissima scoperta.
A proposito del tuo amore per l’Italia e per la Sardegna, da tempo si legge che è tuo desiderio lavorare nel nostro paese – cosa che hai già fatto – e ambientarvi le storie che più ti stanno affascinando e che immagini per i tuoi ciak. Alla VII edizione della Fiera del Libro di Iglesias per esempio, poche settimane fa, hai annunciato pubblicamente di voler fare la trasposizione cinematografica del romanzo Flavia’s End, scritto dalla forlivese Claudia Aloisi, un thriller ambientato nella suggestiva galleria di Porto Flavia, sito minerario sardo. E ti abbiamo già apprezzato in teaser e promo per altri scrittori. Che cosa deve avere, un romanzo, una storia, per attrarti tanto da desiderare di lavorarci?
In questo caso le miniere, il mare, la storia della Sardegna possiede antiche suggestioni. Ma anche le storie di fantasmi mi attraggono (ho avuto esperienze con i fantasmi alle Hawaii). E poi mi piace andare di persona a vedere i luoghi in cui i romanzi che mi colpiscono sono ambientati, e deve catturarmi la luce. Il paesaggio.
Quale è il tuo primo libro del cuore, quello che ti è rimasto dentro e che non hai più dimenticato?
Da giovane ricordo La fattoria degli animali di George Orwell. In seguito ho apprezzato Another Roadside Attraction (che se non ricordo male in Italia è stato tradotto con Uno zoo lungo la strada), di Tom Robbins. Poi dello stesso autore Il nuovo sesso: cowgirl. C’è anche il mio preferito tra i suoi romanzi: Coscine di pollo (Skinny Legs and All). È un amico.
Il tuo lavoro ti ha dato grandi soddisfazioni e successi, compresa l’ambita statuetta che fin dal 1929 è il sogno di tutti coloro che lavorano nel cinema; inoltre sei un viaggiatore, un artista completo, e dal tuo vissuto riusciamo a capire che ami i cambiamenti e sei sempre pronto a buttarti in nuove imprese: hai mai pensato di scrivere un’autobiografia che ci regali le tue avventure? Non più storie d’altri o di fantasia, ma la storia di Antony LaMolinara: che ne dici?
Devo precisare che non voglio necessariamente cambiare sempre, ma non voglio mai stare in gabbia e questo mi spinge verso nuove scoperte che mi fanno sentire il sapore della libertà. In questo momento in Sardegna ho trovato il posto che amo e sento che il mio cuore finalmente è pieno.
Per quanto riguarda lo scrivere la mia storia… Credo sia troppo, anche per me!
Conosciamo meglio LaMolinara
E adesso, per concludere, propongo ad Anthony LaMolinara un piccolo test letterario. Quattro domande per conoscerlo meglio.
Il titolo di un libro che stai per leggere.
Dall’alba alla decadenza. Storia della cultura occidentale 1500-2000, di Jacques Barzun
Un libro che hai odiato.
Zucchero di cocomero (In Watermelon Sugar) di Richard Brautigan, o Io sono OK, tu sei OK (I’m OK, You’re OK) dello psichiatra Thomas Anthony Harris. La gente dice che sono molto popolari, ma lo è anche McDonald’s. Vendono molto ma… ciò che vendono è buono?
Un libro che ti comprerai domani.
The Deptford Trilogy del canadese Robertson Davies
Un libro che regaleresti a qualcuno che ti è molto caro:
Qualcosa di Tom Robbins o di Balzac, o di Dickens. Oppure il Mahābhārata di Vyāsa, ma per portarlo in giro ci vuole un elefante!
Vuoi aggiungere qualcosa in merito a questo piccolo gioco letterario?
Sì. In questa intervista ho messo tra i libri odiati un testo di auto-aiuto scritto da uno psichiatra.
Credo che la letteratura sia più importante e utile della psicologia. Siamo tutti diversi, ognuno con particolari aberrazioni. La psicologia cerca di dividere e organizzare il comportamento, cosa che ritengo impossibile e pericolosa (perché ci porta a fare ipotesi sull’interazione umana). La letteratura prende un singolo caso e lo esamina, insegnandoci che ogni persona è unica e reagisce in modo diverso in circostanze diverse. La psicologia, ad esempio, ci propone domande a volte un po’ ridicole sulle applicazioni lavorative, come: con quale tipo di animale diresti di avere più cose in comune? Poi si pretende di dare giudizi su una persona basandosi su un questionario. È superficiale e poco saggio e porta a una cultura di basso livello.
In conclusione
Grazie, Anthony LaMolinara, per aver accettato di essere intervistato da Libri e Parole, il blog Magazine della Graphe.it edizioni sempre a caccia di novità e curiosità!
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