Klaus Mann

Klaus Mann: tra le ombre del padre e la luce della libertà

Vi sono ombre che si allungano perdutamente in noi. Proiettano una suggestione tanto fonda e imperativa da insinuarsi fino alla nostra essenza, condizionandola, portandola a volte (le reazioni possono essere le più molteplici) a un’ intima acquiescenza oppure a un’aperta ribellione che di quella ombra così ingorda e ingombrante vuole a tutti costi liberarsi. Questo parrebbe il caso di Klaus Mann (1906-1949) in eterna e precipitosa fuga dal padre, quel Thomas Mann da tutti riverito e salutato come uno dei più grandi scrittori di lingua tedesca del Novecento.

Klaus Mann: una vita in fuga dal padre Thomas

Un bandolo aggrovigliato il loro. Una matassa tutta nodi e spine dove il legame tra padre e figlio si infittisce e mai si dipana, nonostante il tentativo di tanti illustri biografi di aprire brecce, di giungere così, tra una supposizione e una possibile testimonianza, a un segreto. A una verità riposta.

Certo è che Klaus seguì presto una propria personalissima strada, dichiarando apertamente la propria omosessualità e frequentando insieme con l’amatissima sorella Erika l’ambiente bohémien di Berlino.

Sempre insieme, i due viaggiarono in lungo e in largo, visitando luoghi sperduti, città dalle cupole d’oro, spiagge azzurre e deserti di fuoco, risolvendosi a scrivere a quattro mani un libro succosissimo come Viaggio intorno al mondo.

A tutto questo seguirono, però, gli anni bui dell’avvento nazista, dell’esilio prima in Europa (Zurigo, Praga, Parigi) poi nella lontana America.

Entrato poco dopo nel corpo speciale dei Ritchie Boys, Klaus Mann fu anche uno dei primi testimoni oculari dei lager. Un evento che lo sconvolse profondamente, portandolo poi a vagare per l’Europa, stanco e disilluso, e la sua morte, sopraggiunta a Cannes per una overdose di barbiturici nella primavera del 1949, venne di fatto a chiudere la breve esistenza di uno scrittore ipersensibile, la cui voce elegantemente poetica mostra nel cuore nero dell’inverno, nel giardino brutalmente violato dai vandali (un rovinio di rose gli turbina sempre accanto),  le ali cangianti e diafane di una farfalla assetata non di polline ma di libertà e giustizia. Bellezza e perduto incanto.

Le opere principali di Klaus Mann: da Mephisto a Il vulcano

Se volete approfondire la conoscenza di Klaus Mann, eccovi una selezione delle sue opere.

Mephisto

Il romanzo racconta le vicende di un attore che vende la propria anima al diavolo pur di aver successo. L’uomo (dietro cui si nasconde in verità l’ex cognato di Klaus Mann) si lega al partito nazista, assicurandosi così una rapida ascesa. Lo scandalo suscitato dall’opera fu all’epoca immenso e non mancarono le querele.

Fuga al Nord

Considerato il primo romanzo scritto contro il Nazismo, Fuga al Nord ha come protagonista una giovane comunista che, esiliata in Finlandia, si dibatte tra ragione e sentimento, tra l’amore per un uomo e le dure esigenze della lotta politica.

Sinfonia patetica

Biografia romanzata del celebre compositore russo Tchaikovsky.

Finestra con le sbarre

L’opera ci racconta gli ultimi giorni di vita di Luigi di Baviera, il re che fece del sogno la sua corona.

Il vulcano

Romanzo seminale di quella generazione di tedeschi che visse in esilio dopo la salita al potere di Adolf Hitler.

Foto | Annemarie Schwarzenbach, Public domain, da Wikimedia Commons

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Giorgio Podestà

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