Casualmente qualche settimana fa, perlustrando un po’ soprappensiero una pila di libri che da tempo attendevano una sistemazione definitiva e certamente più dignitosa (al riparo soprattutto dalla polvere), mi venne tra le mani, messaggero di un tempo per me ormai del tutto remoto, Lunch with Elizabeth David di Roger Williams.
Una biografia dai guizzi fantasiosi, l’orchestrazione quasi ardita, il ritmo irresistibile che aveva come protagonista proprio Norman Douglas (1868-1952) e solo di sguincio (ma la sua presenza si fa comunque sentire) la fascinosa e avvenente Elizabeth David, colei che con i suoi libri aveva rivoluzionato la cucina britannica, introducendola ai sapori intensi e vivi del Mediterraneo (vere e proprie pietre miliari del genere vengono considerati i suoi volumi sulla cucina italiana e francese che ispirarono anche la statunitense Julia Child).
Chi è stato Norman Douglas
Una figura quella di Norman Douglas che oggi, nonostante la grande celebrità goduta quando era in vita, appare un po’ appannata o forse semplicemente più in ombra rispetto ad altri nomi del periodo.
Vecchia Calabria, La terra delle sirene, Vento del sud sono certamente le colonne portanti della sua carriera di scrittore.
Il suo amore per il sud d’Italia, la sua sfaccettata conoscenza del nostro Mezzogiorno (morì infatti a Capri dove viveva ormai da anni) hanno dato vita a pagine memorabili, a quaderni di viaggio che anche oggi continuano ad esercitare la loro fascinazione sul lettore moderno.
Tribolato fu sempre invece il suo rapporto con figli, ex moglie e madrepatria. Douglas visse infatti poco e male in Inghilterra che lasciò nel 1916 dopo l’arresto e prima del processo per molestie sessuali nei confronti di un giovane non ancora maggiorenne.
Lasciamo che sia però lui stesso a parlare. Lasciamo a chiusa di post che Norman Douglas in persona chiarisca l’accaduto che tanto scalpore e scandalo suscitarono nell’Inghilterra di quegli anni:
Norman Douglas di Capri, e di Napoli e Firenze, fu in precedenza di Inghilterra, dalla quale fuggì durante la guerra per evitare la persecuzione per aver baciato un ragazzo e avergli dato un po’ di dolci e uno scellino.
Foto | WikiCommons
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