Laurence Sterne

L’ottima scrittura di Laurence Sterne

Avete mai sentito dire che “se qualcuno è avanti di dieci anni rispetto al resto dell’umanità è considerato un genio, ma se si è avanti di cento anni rischia di non essere compreso”? Potrebbe adattarsi perfettamente a Laurence Sterne, di cui ricorre oggi il trecentesimo anniversario della nascita.

Per amor di precisione, ritengo doveroso specificare che un cospicuo numero di ammiratori ne aveva compreso il genio quando questi era ancora in vita. Di fatti attendeva con ansia l’uscita di ciascun fascicolo dei suoi lavori (secondo il costume dell’epoca). Tuttavia, ancora oggi, se fosse possibile condurre una statistica sulla notorietà dei romanzieri inglesi del tardo XVIII secolo, probabilmente Sterne si classificherebbe molto dopo Defoe e Swift.

Chi è stato Laurence Sterne

Laurence Sterne nasce il 24 novembre 1713 in Irlanda, figlio di un ufficiale che viaggiava, con famiglia al seguito, assieme al suo reggimento. Il giovane Laurence girò in lungo e in largo per il Regno Unito per tutta l’infanzia. Iniziò poi a frequentare la scuola di Hipperholme, vicino alla città di Halifax, dopo la quale studierà al Jesus College di Cambridge.

Prese gli ordini religiosi nel 1737 e divenne vicario a Sutton-on-the-Forest, nello Yorkshire. Il trascurabile particolare che il bisnonno fosse stato il vescovo di York nonché preside dell’Università da lui frequentata e lo zio fosse un importante uomo di chiesa nonché un politico influente della fazione dei Whig ha forse influito un po’ sulla carriera ecclesiastica di questo geniale scrittore. Ma, si sa, in casi del genere, tutto il mondo è paese.

Le passioni dello scrittore

Come è accaduto per molti altri intellettuali del passato – per esempio Jonathan Swift e Lewis Carroll, tanto per restare nel Regno Unito – un incarico ecclesiastico garantiva di che vivere dignitosamente. E abbastanza tempo libero da dedicare alle proprie passioni.

Sterne si dedicò anche alla politica, alla musica e alla pittura, ma scoprì relativamente tardi le sue potenzialità di scrittore. In attesa dell’illuminazione letteraria, frequentava una cerchia di buontemponi che davano a se stessi il nome di Demoniacks (non male per un prete) e che si riunivano in un castello chiamato Skelton Hall, di proprietà dell’eccentrico aristocratico John Hall-Stevenson.

Stando alle informazioni in nostro possesso, pare che sia proprio durante questi goliardici convivi che abbia iniziato a scrivere, nel corso di informali tenzoni letterarie. Il suo capolavoro, La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo inizia a essere pubblicato a fascicoli periodici nel 1759.

Laurence Sterne e il romanzo

A quell’epoca il romanzo di impianto realista aveva appena iniziato ad affermarsi come genere nel Regno Unito. Richardson aveva optato per la tipologia epistolare mentre Defoe aveva scelto la forma del diario per raccontare le peripezie del naufrago Robinson Crusoe. Sterne, invece, ha l’idea rivoluzionaria di scrivere un romanzo in cui si fa riferimento, già nel titolo, alle opinioni del protagonista, che è anche il narratore, che però nasce dopo circa due centinaia di pagine e dopo aver accuratamente descritto i propri genitori e altri membri della famiglia, la casa natia, alcuni avvenimenti di vario interesse e infine, nei dettagli, il proprio concepimento e tutte le discussioni inerenti la scelta del suo nome, anticipando così di un paio di secoli il post-modernismo letterario.

Se ciò non bastasse, Sterne inserisce tra le pagine del suo romanzo una serie di linee tracciate a penna, con diverse circonvoluzioni, che illustrano “l’andamento dei suoi pensieri”, mentre una pagina completamente nera simboleggia l’ineluttabilità della morte.

Le innovazioni di Laurence Sterne nel romanzo

In breve, Laurence Sterne ribalta e sovverte tutti i meccanismi del genere letterario che stava diventando di moda quando quest’ultimo doveva ancora svilupparsi completamente. Per trasporre sulla pagina i pensieri dei suoi personaggi utilizza una tecnica molto simile al “flusso di coscienza” che, molto tempo dopo, verrà sviluppata e perfezionata dai modernisti.

Nelle pagine del suo romanzo, non nasconde le proprie opinioni pacifiste e nemmeno la sua posizione di contrarietà nei confronti della schiavitù, all’epoca ancora in vigore, convogliando le sue idee usando la sua arguzia e il suo humour pungente e delicato al tempo stesso.

Mentre era ancora in vita, diede alle stampe anche i suoi sermoni. Di questi vendette più copie rispetto al suo romanzo al punto che la sua fama di predicatore impegnato divenne pari a quella che già si era guadagnato come romanziere.

Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia

Purtroppo Sterne soffriva di tubercolosi. Nel tentativo di rallentare il decorso della malattia compì un viaggio in Francia e Italia, unendosi a una spedizione diplomatica diretta a Torino. A quel tempo, il Grand Tour in Europa era una moda anche per i rampolli dei ceti agiati della Gran Bretagna e i più dotati artisticamente riportavano a casa resoconti di viaggio o quaderni di schizzi.

Lurence Sterne non fu da meno ma, anche in questo caso, i suoi memoirs hanno qualcosa in più. Vengono pubblicati nel 1768 con il titolo di Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia. Non si tratta dunque di un’esperienza analoga a quella di qualunque altro turista dell’epoca, bensì di un viaggio sentimentale, in cui le impressioni personali soggettive rivestono ancora una volta un ruolo di primo piano.

La successiva generazione di intellettuali, che non a caso saranno definiti “romantici”, approfondirà meglio questo aspetto.

Tristram Shandy e il Viaggio sentimentale sono ancora oggi delle letture piacevoli, circa due secoli e mezzo dopo la loro pubblicazione. A dimostrazione che anche la letteratura umoristica, se di ottima qualità e soprattutto intelligente, è eterna.

Foto | National Portrait Gallery, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

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Claudio Gurgone

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