Contesti di libri. Ultimi due secoli. Probabilmente sono stati sporadici le morti violente – omicidi, femminicidi, suicidi – avvenute in carne ossa sangue in una libreria reale di libri materiali, accaduti o proprio commessi da librai o clienti, abituali e occasionali.
Molto frequenti e diffusi risultano, invece, quelli (più innocui) ricostruiti con inchiostro e carta, ideati e scritti da narratori e giallisti, più o meno famosi, poi presenti in racconti e romanzi stampati.
Breve storia di delitti in libreria
Come è noto, forse iniziò un anonimo nel 1836 o Flaubert lo stesso anno con Bibliomanie, prime fiction su librai assassini, con successive quasi infinite variazioni di luoghi e protagonisti. La tipologia di scrittura giallistica (crime, policier, hard-boiled, Kriminal, thriller, noir) ambientata tra le mura di biblioteche pubbliche e private, archivi, case editrici, librerie di casa, librerie antiquarie, case d’asta, tipografie, negozi di libri e moderne librerie è stata studiata e commentata nella seconda metà del Novecento e la relativa bibliografia è ormai ricca e precisa.
Entriamo, dunque, nel campo dei cosiddetti bibliomysteries, vanno presi in esame gli autori e le autrici da Edgar Allan Poe in avanti, dagli Stati Uniti all’Europa e altrove. Emerge subito la “variante Dunning-Bloch” (autori da approfondire), in cui pure il principale protagonista della storia è un libraio: librai anche assassini o poliziotti o ladri o investigatori.
Un ruolo importante lo hanno avuto Otto Penzler, con i relativi delitti al Mysterious Bookshop, grandi classici (Augusto De Angelis e Carolyn Wells), in vario modo l’ecosistema parigino, poi in Italia Hans Tuzzi (Adriano Bon) e recentemente (dal 2022) il “Giallo in Libreria” nelle librerie Feltrinelli. Documentiamoci!
L’encomiabile saggio di Massimo Gatta
L’espertissimo bibliotecario Massimo Gatta (Napoli 1959) ha prestato servizio in diverse università italiane e scritto numerosi libri in argomento. Si occupa da anni di storia del libro e della tipografia, ha organizzato mostre di ex libris e di segnalibri, collabora con varie riviste e periodici.
Ha ora realizzato un sintetico encomiabile diligente repertorio bibliografico su un tema di nicchia fra gli appassionati di gialli, che può tuttavia interessare ogni lettore “forte”, in quanto fa riferimento a crimini con tipologie di luoghi e sapiens che inevitabilmente incontra: librerie e librai (da cui il titolo).
Come è costruita la Breve storia di delitti in libreria di Massimo Gatta
Nella letteratura di genere (genericamente) crime, di tutte le epoche e nazioni, accade talora che bibliomani, cacciatori di libri, librai ed editori finiscano coinvolti in omicidi più o meno efferati, e non sempre risolti, crimini tre volte “letterari”: ecco il godibile dotto appunto sulla fiction noir stampata, relativa alla produzione e al commercio di fiction stampata.
C’è di che smarrirsi, ma l’autore si limita a ripercorrere cosa leggere prioritariamente e come ricostruire l’insieme dei testi rientranti nella tipologia complessiva e nelle sottotipologie specifiche (il recensore purtroppo non fa testo, ha appena pubblicato Angolature noir).
Non a caso le circa trenta pagine di narrazione sono accompagnate da oltre dieci fitte pagine di note, ben più di cento (137), con i riferimenti bibliografici e alcuni nessi. C’è di che sbizzarrirsi!
Insieme al libro trovate inoltre un delizioso poster da conservare e appendere, con gli “indizi” ovvero le copertine (e le date di edizione, talora antiche) di un centinaio dei libri trattati.
Il libro
Massimo Gatta
Breve storia dei delitti in libreria
Premessa di Norberto Melis
Graphe.it, 2024
Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e parole ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.
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