Nei vari racconti che compongono Il percorso dell’amore, scritto dall’autrice Premio Nobel Alice Munro, la costante è lo scorrere del tempo. Le storie dei protagonisti vengono narrate in piani temporali diversi ed è molto interessante vedere come possano evolvere sia i fatti, che la psicologia dei personaggi. Forse proprio questo talento ha fatto diventare la Munro regina indiscussa del racconto. L’autrice è capace di incantare con storie brevi ma totalmente appaganti e coinvolgenti. Infatti spesso quello che si rimprovera ai racconti è proprio la mancanza di un epilogo soddisfacente. Il lettore, anche se è fulminato da una storia brillante e incisiva, quasi sempre vuole saperne di più. Vuole conoscere come andrà a finire. In questo Alice Munro non delude mai. I protagonisti dei suoi racconti non vengono abbandonati a metà strada, ma condotti fino al capolinea, nel bene e nel male.
Il percorso dell’amore è stato pubblicato per la prima volta in Canada nel lontano 1985 e ha avuto subito un grande successo, tanto da far vincere l’anno successivo all’autrice, per la terza volta, il Governor General’s Award, il premio letterario canadese più importante.
Il percorso dell’amore
Alice Munro anche in questi racconti parla della sua terra, nella zona dell’Ontario, nei pressi della città di Ottawa. E anche il contesto è quello di sempre: il periodo fra le due guerre, fino agli anni ’70. Una parentesi temporale molto interessante da descrivere perché i cambiamenti e le rivoluzioni dei costumi in quegli anni sono stati tanti e soprattutto radicali. In maggior misura sulla pelle delle donne. E la narrazione della vita delle protagoniste, di questi racconti, vale di più di un trattato sociologico. Ci sono storie di donne forti, magari nate in campagna da modeste famiglie di contadini che riescono poi a emanciparsi e a diventare autonome, indipendenti e moderne.
Succede così nel primo racconto Il percorso dell’amore, che è bellissimo e ha l’onore di dare il titolo alla raccolta. Ma anche in Una vena di follia, dove nuovamente è una ragazza ad avere il coraggio di ribellarsi al suo destino modesto per intraprendere una vita sconosciuta, addirittura da donna in carriera ante litteram. Leggendo si intuisce che l’autrice abbia una predilezione per le sue protagoniste femminili, ma anche i suoi giudizi di merito sugli uomini sono sempre intriganti e, a volte, brillantemente ironici. Come nel racconto intitolato Il lichene, dove un ex marito un attempato confida all’ ex moglie, oramai diventata solo una vecchia amica, la sua palpitante passione per la giovane amante. Arrivando addirittura a mostrarle una foto molto intima della ragazza.
… è appoggiato al ripiano della cucina, e guarda Stella intenta a sbucciare le mele. Infila una mano nella tasca interna della giacca e, senza lasciare a Stella il tempo di distogliere lo sguardo, le mette sotto il naso una foto scattata con la Polaroid.
– Ecco la mia nuova ragazza.
– Sembra un lichene – commenta Stella. – Solo che è un po’ troppo scuro. Mi ricorda del muschio su un sasso…
Un dialogo del genere rende l’idea della psicologia dei protagonisti, più di una descrizione di diverse pagine!
Alcuni aspetti da tener presente
La voglia e il coraggio di scandagliare l’animo umano nelle sue pieghe più profonde per rivelarne anche i lati e i segreti scomodi sono una nota di merito di quest’antologia. Tuttavia, forse l’eccessiva meticolosità nelle descrizioni dell’ambiente a volte possono apparire un po’ noiose.
Il libro
Alice Munro
Il percorso dell’amore
traduzione di Susanna Basso e Silvia Pareschi
Einaudi, 2014