I contendenti

I contendenti, l’amara riflessione di un avvocato scrittore sulla giustizia americana

Che la giustizia americana sia una sorta di Moloch complesso da amministrare e perfino comprendere non è scoperta di oggi. Né che la macchina giudiziaria si presti bene a manovre non sempre esemplari da parte dei vari operatori del diritto.

È quanto denuncia ne I contendenti, per fortuna del lettore con toni abbastanza leggeri, John Grisham, autore di gialli giudiziari di successo planetario.

La trama del romanzo I contendenti

Oscar Finley e Wally Figg, due avvocaticchi di Chicago, conducono da vent’anni un piccolo studio legale che campa di cause minori: divorzi lampo e risarcimenti danni alle vittime dei frequenti incidenti d’auto che avvengono nei pressi del buco che ospita le attività dello studio.

La speranza del duo è di trovare prima o poi la fatidica grande occasione, ossia una causa milionaria. Il che sembra accadere quando s’imbattono in un caso scottante contro una potentissima azienda farmaceutica.

Parallelamente, in seguito a una serie di circostanze tra il drammatico e il grottesco, descritte in quelle che sono forse le pagine migliori del libro, entra a far parte dello studio David Zinc, giovane e promettente avvocato che di punto in bianco ha deciso di abbandonare l’importante studio dove lavorava perché stanco di venire schiavizzato.

I tre avvocati finiranno catapultati in un processo dalle caratteristiche e proporzioni per loro inattese e pericolose.

Lo stile di Grisham

Grisham è un autore che sa il fatto suo e anche in questo romanzo non si smentisce. La forma è estremamente scorrevole e lineare, in grado di far capire anche ai non addetti ai lavori i complessi meccanismi della macchina della giustizia americana.

Non manca neppure una piacevole vena ironica che alleggerisce la lettura. Penso ad esempio alla descrizione dei bizzarri personaggi coinvolti nella vicenda degli auspicati mega risarcimenti o alle entrate in scena a effetto della focosa amante, tanto greve quanto prorompente, di uno dei soci dello studio.

I contendenti: punti di forza…

L’avvio del romanzo è molto coinvolgente e divertente, specialmente le già ricordate pagine che descrivono la rocambolesca e per certi versi fantozziana fuga del giovane avvocato dallo studio che lo opprime.

Molto efficaci anche le caratterizzazioni degli altri avvocati e della segretaria dello scalcinato studio, credibili e non stereotipate.

… e limiti del libro

In effetti grossomodo la prima metà del libro scorre piacevolmente e risulta abbastanza coinvolgente. Paradossalmente è proprio quando la storia entra nel vivo che il lettore comincia a perdere interesse per la vicenda.

Questo accade perché l’autore, avvocato egli stesso, si lascia a tratti prendere la mano dalla descrizione fin troppo precisa e puntuale dei complicati, spesso perversi meccanismi che regolano il funzionamento del sistema giudiziario americano.

Il messaggio dell’autore

Come già accaduto in passato, Grisham, fervente democratico e irriducibile idealista, non rinuncia a muovere alcune ben motivate critiche.

Da un lato al funzionamento macchinoso della giustizia, che offre grandi spazi di manovra a legali e giudici dall’etica e dall’onestà non proprio cristalline.

Dall’altro punta l’indice accusatore sulle motivazioni, spesso assai poco nobili, che spingono potenti studi legali a intentare con crescente frequenza azioni collettive contro società ricchissime da mungere a dovere.

L’avidità sembrerebbe insomma essere la vera, se non esclusiva, molla che determina le azioni di avvocati tanto abili quanto avidi e di scarsa moralità.

Il libro

John Grisham
I contendenti
traduzione di Nicoletta Lamberti
Mondadori, 2017

Luigi Milani

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