Antica Grecia. Isole. Delo è una piccola isola di 3,4 km², 340 ettari fulcro dell’arcipelago delle Cicladi sul mar Egeo, oggi disabitata. Uno straordinario sito archeologico sapiens, babele linguistica, banca e santuario di storie leggende miti dèi eroi.
Il mare degli dei

Nell’antichità si chiamava Ortigia e gli abitanti di cinquemila anni fa risiedevano sul monte Cinto (circa 113 metri). Dopo di allora ha sempre “costretto” tanti all’approdo. Non ammette che le si stia troppo lontano. È terra di scogli riarsi, impegnati in una battaglia immaginaria con i venti: il meltemi in particolare che, proprio quando attraversa l’isola, sembra caricarsi di furia e rinunciare a calare.
Da tempo non si può più dormire a Delo (in quanto “sacra”) e conviene far sosta nella dolce Mykonos, da cui è relativamente facile farsi trasportare con un traghettino o un battello fino allo stesso punto in cui sbarcavano gli antichi di passaggio nel centro religioso e commerciale, al centro di svariate rotte marittime: la riva nordoccidentale del porto antico.
Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1990, secondo la mitologia è stata fra l’altro il luogo di nascita di Apollo e Artemide (emersa all’uopo) e oggi conserva importanti monumenti che attirano migliaia di visitatori ogni anno.
Dopo essersi difesa nelle guerre persiane, cadde nel 454 sotto gli ateniesi. Poi servì a Sparta e all’Egitto. Con l’avvento di Alessandro Magno ottenne nuovamente l’indipendenza e notevole potere economico. Anche i romani riconobbero all’isola lo statuto di porto franco. Tuttavia, nell’88 Mitridate, re del Ponto, attaccò duramente la colonia latina e vent’anni dopo i pirati deportarono i pochi superstiti come schiavi.
L’isola decadde e dal VII secolo venne completamente abbandonata. Solamente nel 1873, grazie alla scuola francese di archeologia, la Grecia permise l’apertura dei siti. Da lì può ben cominciare il giro guidato a circa una ventina di splendide isole greche, percorrere o leggere la trama di racconti umani che connette l’una all’altra.
Un bel saggio di Guidorizzi e Romani
Il docente in pensione di letteratura greca e antropologia Giulio Guidorizzi (Bergamo, 1948) e la professoressa associata di mitologia e antropologia Silvia Romani avevano già scritto nel 2019 In viaggio con gli dei. Guida mitologica della Grecia e completano l’opera dedicandosi a una selezione di mitiche isole, con una prefazione a quattro mani e i vari capitoli più o meno equamente distribuiti.
La guida mitologica alle isole della Grecia
La struttura distingue le isole per collocazione geografica e, talora, contesto: la ghirlanda dell’Egeo (oltre a Delo, Santorini, Nasso, Milo, Serifo), sotto il vento del nord (Samotracia, Lemmo), andando verso il largo (Sciro, Eubea, Ikaria), il ponte verso l’oriente (Lesbo, Samo), le dodici isole (Cos, Rodi), le isole di Ninfe e di battaglie (Egina, Salamina), nel greco mar (Corfù, Leucade, Itaca).
La chiave di lettura fondamentale è la cultura greca antica, alle radici (da principio solo orali) della nostra civiltà, spesso riferendosi alla rilettura latina antica ed europea contemporanea.
Storia e geografia non sono la priorità: la narrazione non segue ogni vicenda successiva ai Greci, né punta sulla biodiversità biologica. Pur sempre di una guida mitologica si tratta, molto ben scritta e leggibile, con significativi riferimenti al meticciato. Ogni capitolo è disseminato di foto e figure, citazioni e rimandi, con minima bibliografia finale.
Non mancano riferimenti al possibile doppio isolamento insulare, anche alcune di quelle citate furono terre d’esilio: a Lesbo per vari esiliativi da imperatori romani o nell’802 per l’imperatrice Irene o per migranti disperati oggi (“vittime del fallimento della politica europea sulla gestione dei rifugiati”); a Rodi per Tlepolemo ai tempi della guerra di Troia o per detenuti all’epoca dei Turchi; a Nasso Bute ai tempi del quinto e sesto re di Atene.
Il libro
Giulio Guidorizzi e Silvia Romani
Il mare degli dei. Guida mitologica alle isole della Grecia
Raffaello Cortina, 2021
Foto in apertura | WikiCommons