Osservare senza essere visti è la fortuna più grande per un investigatore. Consente di cogliere le reazioni autentiche, gli atteggiamenti, perfino le espressioni sul viso di chi è coinvolto in un crimine, senza che questi sappia di essere oggetto di attenzione. Un autentico privilegio.
Ma l’essere invisibile, per Vivian Deacon non è solo un privilegio. È piuttosto una scelta di vita. Perché Vivian è una clochard che dopo un passato intenso, fatto di grandi viaggi, incontri, uomini che l’hanno delusa, e anni di esercizio della professione medica, si ritrova a vivere per strada, tra gli “invisibili”. Ai margini di una società che la guarda con diffidenza e una certa paura per gli strati di vestiti eccentrici, le borse cariche all’inverosimile dalle quali non si separa mai, i capelli tenuti insieme da uno strano turbante.
Quando facciamo la sua conoscenza, tra le pagine di Uno sbaffo di cipria (Edicola ed., 2017) la troviamo ospite del centro sociale Hasta la Victoria di Ferrara, da cui partirà la sua prima indagine – assolutamente non ufficiale – intorno al delitto di una giovane donna.
Canalnero

Nella nuova storia che la vede protagonista – Canalnero – la ritroviamo invece nella terra tra due fiumi, il Polesine, dove si è trasferita a vivere con la sua amica Zenaide, esperta coltivatrice di erbe aromatiche e gattara per passione. Forse è una Vivian più serena, più integrata nella società, più felice se la parola non è troppo grande. Ma non ha perso la passione per le indagini, e quando durante la Festa dell’Unità di Crespino, assiste alla morte del distinto signore che poco prima l’aveva invitata a ballare, decide di rimettersi all’opera, sfruttando il suo sguardo allenato a osservare le persone, e l’occhio della sua macchina fotografica.
Marco Belli trasporta il lettore nelle rarefatte atmosfere polesane, tra suoni, profumi e sapori che compongono una dimensione in cui il tempo sembra scorrere più lentamente, e tendere la mano al prossimo è ancora una ragione di vita.
“Non voglio essere ricordato perché ho fatto belle foto, ma perché ho voluto bene alla gente” è la citazione del fotografo Marco Dondero riportata come esergo.
Esprime l’essenza della gente del Polesine, cui questo libro rende un grande tributo in termini di affetto. Ma credo esprima bene anche l’essenza di Vivian, e di chi ha deciso di amarla al punto di trasformarla in un personaggio letterario: l’investigatrice più insospettabile del giallo italiano.
Il libro
Marco Belli
Canalnero. Le indagini di Vivan Deacon
Edicola, 2021
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