Fate attenzione alle persone molto intelligenti, così come ai giornalisti colti, ironici e paradossali. Luigi Mascheroni, firma culturale di punta de Il Giornale, incarna tutte insieme queste figure e lo dimostra sia nei suoi articoli, che nei libri.
In quest’ultimo pamphlet, direi addirittura che si supera, e non è certo impresa facile, mettendo in gioco e in discussione, ma soprattutto smontandoli alla grande, alcuni dei luoghi comuni più triti e abusati che ruotano intorno a concetti quali la lettura e i libri e la loro importanza, soprattutto se legata alla crescita etica e civile delle persone.
Libri
Il libretto appena pubblicato ha un titolo secco e perentorio, LIBRI, a cui fa seguito un sottotitolo smarcante: Non danno la felicità, e un secondo sottotitolo, messo tra parentesi, ironico e altrettanto fuorviante: (tanto meno a chi non legge). A chi credere, dunque? Alla persona intelligente, al giornalista colto, all’uomo ironico e paradossale? Direi a tutti e tre.
Mascheroni dimostra, soprattutto, che leggere non crea alcuna etica positiva e non è affatto appannaggio di persone a modo: gli esempi storici sono molteplici e vanno da Hitler a Stalin, passando per Pol-Pot e Khomeini (tutti grandi lettori), attraversando secoli di censura e inquisizione religiosa nelle cui fila militavano il fior fiore degli uomini più colti del tempo, grandi lettori e sommi bibliofili. Quindi? Quindi i conti non tornano, o meglio bisogna prendere con le pinze anche i luoghi comuni e cercare di guardare bene anche dietro ai quadri, dove spesso il retro delle cornici e delle tele rivela ben di più che non la parte visibile.
Spiazzamenti culturali
Il libro di Mascheroni è un succedersi di spiazzamenti culturali, ipotesi iperboliche, dimostrazioni assolutamente non politically correct, saliscendi concettuali, tutti ingredienti ai quali siamo abituati noi lettori dei suoi articoli e dei suoi libri, e ci piace così perché sappiamo da tempo che il re è nudo e godiamo molto quando qualcuno ce lo ricorda pubblicamente. I libri, e soprattutto la lettura, servono ma non sono tutto; ci sono libri che vanno letti, altri che vanno solo sfogliati, altri ancora che vanno gettati nei rifiuti, infine libri che dovrebbero essere lasciati nel silenzio e nell’ombra degli scaffali delle librerie, ad ammuffire, tanto sono inutili. Ma soprattutto che leggere non rende affatto migliori. Si vive benissimo anche senza leggere, lo fa l’80% della popolazione mondiale e non mi sembra che il pianeta terra per questo stia per implodere, anzi.
Mi piace molto questo suo ultimo libretto. Agile, impietoso, intelligente, audace, paradossale ma soprattutto utile. E quando poi uno come Mascheroni scrive nella sua nota bio-bibliografica di possedere circa 20/25.000 volumi ma che di questi ne ha letti pochissimi, come non essere certi di trovarci di fronte a una persona di cui fidarsi ciecamente? Oppure no? A confondere ulteriormente le carte in tavola c’è che Mascheroni è anche un raffinato editore “di pochi libri, e per pochi” (Edizioni De Piante). Il fascino delle persone intelligenti e dei giornalisti colti è anche questo.
Il libro
Luigi Mascheroni
Libri. Non danno la felicità (tanto meno a chi non legge)
Oligo, 2021
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