Eshkol Nevo, L’ultima intervista

L’ultima intervista, di Eshkol Nevo. Non solo e non proprio un’intervista

Un tempo mi alzavo felice e oggi mi alzo triste. Non sono certo di sapere il perché.

L’ultima intervista dello scrittore israeliano Eshkol Nevo si presenta all’apparenza, ma solo all’apparenza appunto, come una lunga intervista a uno scrittore. In realtà a poco a poco si trasforma in un romanzo, vista anche la lunghezza di molte delle risposte date alle domande poste via Web dai lettori.

L’ultima intervista

L’ultima intervista
Eshkol Nevo, L’ultima intervista

Tali risposte divengono perlopiù lunghe digressioni autobiografiche nelle quali, in un abile e confondente gioco di specchi tra realtà e finzione l’autore rivela passioni, amori, errori e tragedie personali.

Invenzione letteraria o autobiografia?

A volte non è facile distinguere tra invenzione letteraria e vera autobiografia: l’intervistato sembra inventare storie sul momento, addirittura ignorando la specifica domanda per lasciarsi andare a una sorta di flusso di coscienza.

E se è vero che gli scrittori tendono a mentire nelle interviste, in questo caso il lettore ha la sensazione, a volte spiazzante, di trovarsi di fronte alla verità nuda e cruda. Come quando lo scrittore descrive con spietata sincerità la crisi del suo matrimonio, o la malattia del suo migliore amico.

La paranoia delle presentazioni pilotate

Suggestiva la parte in cui lo scrittore rivela di provare l’avvilente sospetto che le presentazioni e gli incontri con i giornalisti all’estero siano finti, organizzati cioè dagli uffici stampa delle case editrici straniere. Un’altra manifestazione della potenza e direi anche della prevalenza della menzogna nella vita dello scrittore.

Un sospetto forse scaturito anche dalla paranoia, non di meno affiorato anche alla mente di chi si sia trovato in analoghe situazioni, non necessariamente davanti a un pubblico straniero.

Altri generi letterari

Interessante la risposta che il protagonista dà alla domanda se abbia mai pensato di scrivere qualcosa di completamente diverso, come ad esempio narrativa fantascientifica: inaspettatamente si lancerà a immaginare e anzi abbozzare nel dettaglio la trama di un elaborato e promettente racconto di fantascienza.

L’ultima intervista: una lettura “necessaria”, quasi terapeutica

I miei amici non mi hanno mai visto, né mai mi vedranno, come uno scrittore. Tutt’al più li diverte il fatto che io sia diventato una persona che rilascia interviste.

Questa risposta mi ha molto colpito, dal momento che esprime il mio stesso punto di vista: la figura dello scrittore appare spesso evanescente agli occhi di molti. Quasi una fantasia sganciata dalla realtà, diciamocelo.

E devo ammettere che la lettura de L’ultima intervista di Eshkol Nevo è stata di grande conforto durante i difficili mesi del famigerato lockout, costringendomi ad approfondire la mia stessa visione della vita, di ciò che faccio — lo scrittore anch’io, nel mio piccolo — e di chi o cosa rappresenti per gli altri. In tal senso potrei quasi definirlo un libro terapeutico, oltre che molto coinvolgente e ben scritto, che dunque consiglio caldamente a tutti, lettori o… scrittori!

Il libro

Eshkol Nevo
L’ultima intervista
(traduzione di Raffaella Scardi)
Neri Pozza, 2019

Luigi Milani

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