Milano, Roma e altrove. Da un giugno a un agosto recenti. Jesús Martínez ha un appartamento al venticinquesimo piano nell’area residenziale della Jungla Urbana di Milano, la zona dei nuovi grattacieli e del bosco verticale, la facciata coperta di piante sempreverdi.
Uccidi i ricchi
Ha 49 anni. In gioventù è stato un giocatore del Paris Saint-Germain, poi ha avuto molto successo con le macchine per il fitness e gli integratori. È stato appena incluso nella lista dei 500 uomini più ricchi del mondo di “Forbes”.
La sera prima ha festeggiato a cena nel ristorante del Bulgari. Ha preso gli integratori prima di dormire e appena sveglio, alle sei; poi un’ora di intensi esercizi, mezz’ora di meditazione ed è entrato nella criosauna. L’hanno ucciso lì dentro anche se all’inizio si presume un incidente per malfunzionamento.
Dopo un paio di giorni Donatella Sermonti, vicedirettrice del Dipartimento informazioni per la sicurezza (DIS) che coordina le attività dei Servizi segreti, chiama da Roma a una collaborazione riservata sulla scena del possibile omicidio la bella quasi quarantenne ex vicequestore della polizia Colomba Caselli, capelli corti neri, iridi di un verde cangiante per la luce e per l’umore, spalle larghe da nuotatrice, zigomi alti vagamente orientali.
Arriva sul posto anche Glenn, l’aitante sincero fratello del morto.
Lei accetta con riserve. Torna comunque a casa per coinvolgere un cultore della materia criminale, il suo amico (e compagno di precedenti avventure) Dante Torre, magro e alto (un metro e novanta), sofferente di claustrofobia, ed è subito costretta a tirarlo fuori da un blindato mentre stava solidarizzando con i ragazzi di Ultima Generazione vicino alla Fontana dei Quattro Fiumi.
Intanto sul proprio canale Telegram tal Train posta notizie sulla vicenda e continua via via che vengono scoperti altri omicidi, in Svizzera e in Toscana. Vi deve essere un qualche interesse specifico a uccidere.
Correranno e rischieranno molto Colomba e Dante, come al solito, fra antichi misfatti e nuove bombe.
Scoppiettando giallo di Sandrone Dazieri
L’affermato minuzioso autore Sandrone Dazieri (Cremona, 1964) ha un passato pacifista militante nei centri sociali, di giornalista e curatore editoriale, per poi divenire da una ventina di anni, dopo l’esordio nel 1999, scrittore a tempo pieno. Di genere. Non a caso, premette l’elenco dei personaggi ai suoi romanzi giallo noir hard-boiled (bello scoppiettante questo), i due principali protagonisti (già in una trilogia 2014-2018, le cui avventure vengono speso richiamate) e una trentina di “altri”.
Stile e struttura di Uccidi i ricchi
La prima parte ha ventidue capitoli, tutti abbastanza brevi (più o meno altrettanti per ciascuna delle successive due), e si chiude con Colomba e Dante di fronte a un’efferata fumante impiccagione con la scritta sulla parete posteriore tracciata con vernice nera: “uccidi i ricchi” (da cui il titolo).
Occorre considerare che i gradi di ricchezza sono vari. Almeno tre: i ricchi normali (di famiglia), gli arricchiti (in fasce più o meno alte), i super ricchi (hanno eserciti privati, costruiscono città nei deserti e impongono i loro gusti a tutti).
La narrazione è in terza varia al presente sui due, qualche volta (con carattere diverso) i post del canale “Verità Nascoste”.
Tutto si concentra sulle tante giornate trafelate in cui accade qualcosa (in tre mesi), ricostruendo a posteriori le dinamiche relazionali che avvengono nel frattempo, in particolare la vivida attrazione reciproca fra Colomba e Glenn, subita dal sempiterno innamorato geloso leale Dante, generoso dal geniale intuito pratico e ottimo scrittore.
Segnalo che il Principe Rinaldi all’Impruneta le dice all’alba che la marmellata viene preparata dalla cuoca con la frutta della tenuta delle Marche.
Alcolici e cocktail vari, Dante ha insegnato in un corso online per barman e preferisce il Moscow Mule. Qualcuno di comprimario ama quella musica terribile fatta con il computer.
Il libro
Sandrone Dazieri
Uccidi i ricchi
Rizzoli, 2025
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