Libri in poche parole

Libri in poche parole: quattro romanzi tra noir e mistero

Ci sono alcuni libri che riescono a raccontare interi mondi. Magari li hai visti in libreria e sei indeciso se leggerli o meno. Ti proponiamo, allora, brevi recensioni per invogliarti alla lettura: scoprire libri in poche parole è sempre di aiuto quando si è indecisi su cosa leggere.

Oggi te ne proponiamo quattro. Un’indagine tra le donne di un’azienda, un incendio sospetto nell’Amazzonia brasiliana, un noir esistenziale sul Lago d’Iseo e un mistero nelle Langhe. Stili e generi diversi, ma con un comune denominatore: emozioni e storie indimenticabili. Immergiamoci in queste pagine.

Libri in poche parole: recensioni di Valerio Calzolaio

Le recensioni che seguono sono a cura di Valerio Calzolaio, apprezzato per la capacità di sintetizzare trame e atmosfere in modo incisivo e chiaro.

Troppe donne. Le inchieste di Nero Wolfe

Manhattan, New York. Il pachidermico Nero Wolfe, il famoso eccentrico investigatore di Rex Stout (1886-1975) vive fermo e satollo fra le orchidee che coltiva e i buoni pasti di Fritz, nella lussuosa casa di arenaria sulla 35ª. Apparirà in 33 romanzi e 39 lunghi racconti, tutti eccelsi, mille volte trasposti, tradotti, adattati. Una meraviglia sempreverde (o gialla che dir si voglia)!

Questa volta viene convocato dal ricco potente presidente della Naylor Kerr, lui declina ma il fido Archie Goodwin, cuore fegato polmoni e viscere dell’agenzia investigativa, chiama e si presenta, è lui a narrare l’avventura in prima al passato. Un impiegato era morto un incidente d’auto (secondo la polizia), circolano voci di un omicidio, occorre indagare. Solo che il personale è perlopiù composto di centinaia di impiegate avvenenti, vivaci e cordiali, la vittima ne frequentava alcune, una tentazione anche per Archie, che comunque opera alla grande fra quelle Troppe donne, delizia per intenditori.

Rex Stout
Troppe donne. Le inchieste di Nero Wolfe
traduzione di Ida Omboni
a cura di Massimo Bocchiola, introduzione di Sandro Veronesi
Neri Pozza, 2024

Meccanica di un addio

Amazzonia brasiliana, villaggio di Araxá do Oeste. Poco tempo fa.

Alte fiamme distruggono il capannone dei legnami della segheria modello (etica ed ecosostenibile) dell’imprenditore Florian Kaufmann, mentre il gringo Doutor sta tornando tramite zattera lungo il fiume, in parallelo con la Transpacifica. Il paesino ha 215 anime, ma due sono certamente concorrenti, lo svizzero con il polacco Anselmo Kowalski, da anni sleale approfittatore (legnami e vacche). È lui ad aver fatto appiccare l’incendio?  Non arriva la polizia del Mato Grosso (a 430 chilometri di distanza), indagano due quasi del posto; viene trovato anche un cadavere; più che fidarsi bisogna proprio adattarsi all’ecosistema naturale sociale, e affidarsi alle Assicurazioni Generali Cantonali.

Facendo tesoro di esperienze di vita, il bravo bioingegnere Carlo Calabrò (Palermo, 1981) realizza un ottimo esordio nella narrativa, magico realismo noir, Meccanica di un addio (scoppiettante epilogo), finalista allo Scerbanenco 2024.

Carlo Calabrò
Meccanica di un addio
Marsilio, 2024

La montagna nel lago

Lago d’Iseo, Montisola, Brescia. Settembre 1992. Sull’isola lacustre abitano oltre 1.500 persone, un’area totale di 4,5 km², la montagna di 600 metri in mezzo a rive e ulivi.

Pietro Rota vi torna trentenne dopo una lunga assenza, il padre pescatore Nevio è il principale indiziato del truce omicidio di Emilio Ercoli, che con solo la V° elementare è divenuto il più ricco cittadino dell’isola, proprietario del notissimo retificio. Il cadavere è stato scoperto in un capanno di caccia da una balorda in cerca di erbe e dal vigile urbano anticamente amicissimo di Pietro (ai tempi della scuola, insieme a Betta). Tornano episodi della loro adolescenza e soprattutto emerge la necessità di indagare sull’estate del 1944 quando la Decima Flottiglia Mas (Junio Valerio Borghese) scorrazzava in zona con crudele violenza.

Con La montagna nel lago il filosofo e colto editore Jacopo De Michelis (Milano, 1968) realizza un ottimo secondo denso romanzo, noir esistenziale, finalista allo Scerbanenco 2024.

Jacopo De Michelis
La montagna nel lago
Giunti, 2024

L’ultimo pinguino delle Langhe

Cigliè Marsaglia Mondovì, Langhe, Piemonte. Dal ponente ligure. Un autunno recente.

Il broker svizzero Rufus Blom, dopo aver salutato la bellissima fidanzata influencer Rose Bellamy (entrambi sbronzi la sera prima), esce di casa e macina chilometri di corsa. D’improvviso intravede la schiena nuda di una donna distesa, è un cadavere, sopra le natiche sono state tracciate con il sangue una svastica e una scritta, il suo cognome. Dopo aver assunto (come ogni lunedì della settimana) una minuscola dose di LSD e aver passeggiato (come sempre) in compagnia della bassotta bionda Gilda, inizia a indagare sull’omicidio l’alto corpulento baffuto commissario 45enne Gualtiero Bova, detto Pinguino, con coppola e pipa, trasferito da quelle parti per punizione.

I segreti sono tanti, cruda storia per L’ultimo pinguino delle Langhe dello scrittore e sceneggiatore Orso Tosco (Ospedaletti, Imperia, 1982), in terza varia, frizzante ottimo esordio naturalistico nel noir, vincitore dello Scerbanenco 2024.

Orso Tosco
L’ultimo pinguino delle Langhe
Rizzoli, 2024

Libri in poche parole: quali storie vi aspettano

Questi quattro romanzi dimostrano come la letteratura possa spaziare tra stili, atmosfere e personaggi molto diversi, riuscendo a condensare emozioni e avventure in poche righe. Non vi resta che scegliere quale storia leggere per prima!

Foto | alfexe via Depositphotos

Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e parole ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.

Valerio Calzolaio

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