libri abbandonati

Hai mai trovato libri abbandonati per strada? Le loro storie ti sorprenderanno!

Confessa: anche tu hai un debole per le cassette o scatole piene di libri abbandonati che a volte si trovano lungo le strade. Non puoi resistere al fascino di quelle storie ingiallite.

C’è un motivo quasi ancestrale per cui ci fermiamo a curiosare: quei volumi scartati raccontano storie, non solo quelle contenute nelle pagine ingiallite, ma anche le storie delle persone che li hanno letti (o forse solo comprati).

Le storie dietro i libri abbandonati

Cosa ti fa immaginare una pila di manuali di fai-da-te su riparazioni domestiche? Un maniaco del bricolage o un aspirante falegname che ha avuto un’esperienza traumatica con attrezzi elettrici? E hai mai conosciuto un fan sfegatato di Hemingway che ama anche Ayn Rand e Bukowski? Forse si tratta di un animo tormentato che sta cercando di dare un senso alla sua vita. I libri abbandonati raccontano molto di chi li ha lasciati in giro.

scaffali per libri abbandonati
Scaffali per libri abbandonati in un quartiere di Roma (foto: Susanna Trossero)

Storie ingiallite che raccontano segreti inattesi

Iniziamo con le monumentali raccolte di National Geographic ordinate cronologicamente. Chi le abbandona è sicuramente un maniaco del completamento, incapace di saltare la sigla iniziale di un qualsiasi show televisivo. Probabilmente legge solo romanzi stranieri in traduzione. Inoltre, è famigerato tra gli amici per averli trascinati in un bar alle sette del mattino per vedere una partita di “football” (calcio per noi comuni mortali).

Passiamo poi ali manuali di fai-da-te su riparazioni domestiche e lavorazione del legno. Dietro questi volumi si nasconde un individuo che ha recentemente avuto un’esperienza traumatica con gli utensili, costringendo i propri cari a fargli abbandonare il sogno di costruire da sé il tavolo da pranzo. Scommettiamo che ha letto più di cinque biografie di Winston Churchill e che si fionda su qualunque libro abbia una barca in copertina?

Romanzi autopubblicati: l’amore fraterno ha i suoi limiti

Diverse copie dello stesso romanzo autopubblicato? Sicuramente è un amico incredibilmente solidale, ma lo spazio sullo scaffale serve. Immaginiamo che abbia creato decine di account falsi su Goodreads e su Amazon per inondare di recensioni positive il libro del compagno. Magari è anche contatto d’emergenza di ogni membro della sua famiglia allargata. Insomma, uno di quei tipi che ha scatole e scatole stracolme di biglietti di auguri e partecipazioni che non buttererà mai via.

Testi dall’aspetto accademico con titoli improbabili come “Riconsiderare l’infografica informativa. Seconda edizione aggiornata e ampliata”? Probabilmente l’autore dopo tre infernali semestri, ha finalmente mollato la laurea specialistica. Ci auguriamo che si goda il piacere di leggere per puro divertimento!

Se trovi ammonticchiamenti di Hemingway, Ayn Rand e Bukowski probabilmente sono di una persona che ha finalmente chiuso con un tizio da cui era meglio stare lontani. Ora ha molto più tempo libero, visto che non deve più sorbirsi le sue spiegazioni strampalate sulla teoria dei giochi.

Chi abbandona libri d’arte enormi e lussuosi (quelli da tenere sui tavolini, per intenderci) evidentemente ha sopravvalutato l’interesse dei suoi ospiti per le monografie sulla land art. Ha scoperto che la sua vita adulta ha meno a che fare con l’organizzazione di salotti intellettuali e più con il relax sul pavimento in mutande mentre si mangia pasta riscaldata.

Metamorfosi culinarie e jalapeños infuocati

Ti imbatti in un assortimento di libri di cucina e guide sui vini? Probabilmente ha tentato diverse metamorfosi nel corso della sua vita. Ha avuto una fase minimalista finita presto perché troppo costosa e una fase rockabilly che si è rivelata imbarazzante in fretta. Ha, quindi, finalmente rinunciato alla fase da chef casalingo dopo che i suoi jalapeños sott’aceto hanno fatto sì che lui e tutta la sua famiglia fossero depennati dalla lista degli invitati a un matrimonio.

Se tra i libri abbandonati trovi una pila di manuali self-help per aspiranti imprenditori, la questione è seria. Chi li ha lasciati quasi certamente non legge un romanzo dalla prima media e ascolta i podcast a velocità doppia. Ha comprato quei testi per un club del libro riservato a chi ha fatto il Master in Business Administration. Club che si è sciolto perché nessuno mai leggeva. Si sta, quindi, liberando di tutta la sua libreria perché ha sostituito i libri con riassunti generati da intelligenze artificiali (e probabilmente sbagliati) pescati su chissà quale sito.

Libri di viaggio e guide di città straniere? Probabilmente, complici le ultime notizie sulle compagnie aeree, la sua paura di volare è tornata a farsi sentire.

I libri abbandonati sono capsule del tempo

Quindi, la prossima volta che ti troverai davanti a una scatola di libri abbandonati, ricordati: quei volumi sono come capsule del tempo tascabili, pronte a raccontarti le storie più strane e divertenti.

Via | Literary Hub
Foto in apertura | belchonok via Depositphotos

Roberto Russo

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