Leggende metropolitane letterarie

Credici se vuoi: 5 leggende sui tuoi autori preferiti che non sono vere

Il mondo della letteratura (e nella fattispecie degli scrittori) rigurgita di leggende metropolitane. Storie spesso e volentieri campate in aria, ma che in un modo o nell’altro sono riuscite a mettere radice nella credulità generale, diventando delle mezze verità che, a distanza di anni, se non addirittura di secoli (come nel caso di William Shakespeare), tengono ancora prepotentemente banco. Spacciate per vere o almeno plausibili, eccole affiorare di continuo dal passato, grazie a tutta una serie di citazioni disattente o forse solo eccessivamente disinvolte. Difficile dire. Un ripescaggio, il loro, destinato a perpetuare ad aeternum l’errore.

Cinque leggende metropolitane letterarie dure a morire

Setacciare il falso dal vero, come avrete già capito, non è dunque sempre agevole o così scontato (le insidie sono tante), tuttavia questa volta ci metteremo d’impegno, cercando di fare un poco di chiarezza. Di portare qualche sprazzo di luce in mezzo a questi cinque falsi miti che, da sempre, sembrano, ahimè, ingombrare il passo alla verità. Buona lettura!

1. William Shakespeare non avrebbe una identità certa e parte delle sue opere non sarebbe di facile attribuzione.

Pochi sono in verità coloro che nutrono tali dubbi sul bardo di Avon. Alcune sue opere possono anche essere il frutto di collaborazioni, ma nel complesso esse sono uscite dalla penna di William Shakespeare. Studiosi e storici liquidano invariabilmente come infondate tutte quelle voci e supposizioni che tendono ad affermare il contrario.

2. Frankenstein venne creato da un medico malvagio e dal suo aiutante Igor

La fama del libro di Mary Shelley ha dato il la nel corso del tempo a tutta una varietà di fraintendimenti ed errori. Frankenstein non è il nome del mostro, ma quello del suo creatore e soprattutto il dottor Frankenstein non è un medico bensì solo un giovane studente con strane predilezioni. Dulcis in fundo la presenza del servo Igor che venne inserito solo più tardi dai vari adattamenti teatrali e cinematografici.

3. La carriera di Jane Austen fu contrassegnata dall’anonimato

Se è vero che il nome della scrittrice non apparve mai sulle copertine dei suoi libri (un’abitudine piuttosto comune tra gli autori del periodo), va però anche sottolineato come in certi ambienti altolocati tutti sapessero chi fosse! Non per nulla il principe reggente la invitò a visitare la propria incomparabile biblioteca. In breve, si trattava del segreto di Pulcinella!

4. Hemingway scrisse un racconto di sole sei parole: “Vendesi scarpine per neonato, mai portate”

La leggenda vuole che il racconto venisse scritto da Hemingway su un tovagliolo mentre pranzava con altri scrittori. Una sfida tra letterati, nata per caso, ma che in verità è una mera invenzione destinata a fare più volte il giro del mondo.

5. Elementare, mio caro Watson

Una frase attribuita a Sherlock Holmes, uno dei più amati detective d’Inghilterra, ma che a essere sinceri non è mai stata pronunciata dal celebre investigatore. Elementare appare qui e là ma in contesti diversi e mai formando una frase di quel tipo. Un altro mito che crolla!

Via | Mentalfloss
Foto | dexteris via Depositphotos

Giorgio Podestà

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