Gioachino Rossini la sapeva indubbiamente lunga. Ci basta, infatti, tendere l’orecchio alla sua celebre e amatissima aria La calunnia è un venticello per cogliere, in un solo, fugace istante, il fondo significato che vi è argutamente racchiuso.
Questa musica così ariosa e ondeggiante, che sembra venirci irresistibilmente incontro su leggiadrissimi scarpini di seta e fantasiosi svolazzi rococò, nasconde tra le sue note tanto accattivanti un cuore torbido e velenoso. Un nucleo fermo e acuminato, pronto a travolgere e rovinare, marchiare e condannare per la vita i poveri malcapitati caduti, per un motivo o per l’altro, sotto la mannaia della calunnia. Dell’invidia. Della maldicenza a oltranza.
La Storia è, del resto, gremita di personaggi (più o meno illustri, con o senza corona non fa molta differenza) condannati a esibire una nomea lordata da insinuazioni al vetriolo. Malignità costruite a tavolino. Vere e proprie architetture calunniose che, per secoli, hanno gettato una foschissima ombra sulla loro reputazione.
Alcune donne calunniate della storia
Non ci sorprenda scoprire come, in verità, il tributo più alto lo abbiano pagato proprio le donne. Figure chiamate dal destino a lasciare un segno nelle vicende umane. Un venticello che, come dice per l’appunto l’aria del Barbiere di Siviglia, si è rapidamente trasformato attorno a loro in un uragano o, meglio ancora, in una tragica esplosione.
Cerchiamo allora di fare, là dove è ancora possibile, un po’ di giustizia. Lasciamoci guidare tra alcune grandi protagoniste dei secoli andati da una serie di libri e poesie che si sono variamente occupati di loro, donne famose e odiate. Donne calunniate della storia. Buona lettura!
Eva Cantarella, Frine e le altre: amori in tribunale
Tra le protagoniste del libro di Eva Cantarella spicca la figura quasi leggendaria di Aspasia, la celebre compagna di Pericle. Intelligente, colta, ammirata da Socrate e ispiratrice di Senofonte e altri esponenti della cultura greca, Aspasia subì durante la sua esistenza attacchi tanto violenti da essere portata in tribunale con l’accusa di empietà. Tuttavia grazie alla sua intelligenza e al suo acume seppe tener testa ai suoi tanti e agguerriti nemici. Non sempre pettegolezzi e cattiverie possono però essere fermati, così ecco che di bocca in bocca, di penna in penna, attraversano spediti i secoli. Guadano, maligni e obliqui, i millenni.
Orazio (libro 7, ode 37), Ora si deve bere (Nunc est bibendum)
Chi in un modo o nell’altro non ha avuto nel corso della sua vita un incontro per quanto fugace con la celebre regina dell’Egitto? Film, tragedie, romanzi, il destino di Cleopatra non smette di affascinare il mondo. Dai suoi famosi amori con Cesare e Marco Antonio al suicidio dopo la vittoria di Ottaviano ad Azio, la vita della inarrivabile femme fatale dell’antichità si dipana in una serie di eventi che l’hanno indubitabilmente esposta alle maldicenze dei suoi tanti nemici. Tuttavia lo stesso Orazio, dopo aver invitato a celebrare la morte della regina egiziana che, tanto sconquasso aveva creato a Roma, muta registro e pensosamente volge il suo sguardo alla grandezza dell’ultima esponente dei Tolomei. Del resto le fonti storiche ci confermano sì la sua grande ambizione, ma anche la profonda benevolenza del popolo nei sui confronti.
Maria Bellonci, Lucrezia Borgia
Una figura di donna che per secoli ha portato sulle proprie tragiche spalle un carico di illazioni e malignità, infamie e oltraggi che solo il romanzo di Maria Bellonci è riuscito via via a sbrogliare e dissolvere. Figlia di papa Alessandro VI e sorella di quel duca di Valentinois che, nei primi anni del Cinquecento, fece letteralmente tremare per spietatezza e cupidigia mezza Italia, Lucrezia Borgia emerge dal ritratto della scrittrice in tutta la sua variegata complessità di donna e principessa rinascimentale (fu prima infatti contessa di Pesaro, poi duchessa di Bisceglie e infine moglie di Alfonso I d’Este, duca di Ferrara). Uno studio accuratissimo da cui emerge finalmente mondata, prove d’archivio alla mano, dalle turpi accuse che le furono mosse prima e dopo la morte.
Stefan Zweig, Maria Stuarda
Cresciuta alla corte francese sotto lo sguardo vigile degli zii, i potentissimi Guisa, lontana dalla Scozia di cui fin dall’infanzia fu regina, Maria Stuarda si trovò, una volta rientrata nella propria terra natale, a fronteggiare minacce e pericoli di ogni sorta. Una instabilità politica destinata a contrassegnare tutti gli anni del suo tumultuosissimo regno. La magnifica biografia di Stefan Zweig cerca di fare chiarezza attorno alla figura di questa sfortuna sovrana che venne anche accusata di complicità e connivenza nell’omicidio del secondo marito, lo smidollato Lord Darnley. Bella, colta e appassionata, Maria Stuarda continua a dividere il mondo tra colpevolisti e innocentisti, accusatori e agiografi.
Isabelle Aristide-Hastir, Maria Antonietta & Axel von Fersen: corrispondenza segreta
Maria Antonietta, attorniata da frivolezze e mondanità, comprese troppo tardi l’importanza del proprio ruolo. Soltanto dopo essere stata travolta dalla rivoluzione, aver visto cadere la propria corona nella polvere, seppe dimostrare il suo valore, attraversando la propria immane tragedia a testa alta. Con tutta la fierezza di una Asburgo di razza. Questo affascinantissimo carteggio tra Axel von Fersen (il grande amore della sua vita) e l’ultima regina di Francia ci consente di penetrare miracolosamente nell’intimità non tanto della sovrana perennemente ammantata di regalità, ma della donna disposta a mettere a nudo il proprio cuore.
Via | Electric Literature
Foto | Tim0920 via Depositphotos
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