Viviamo in un’epoca piena di tentazioni. Di offerte mirabolanti a cui diventa quasi impossibile dire di no. Virtualità e vita reale ci assediano di continuo, portandoci a mettere mano al portafoglio per cose di cui, in verità, non avremmo proprio necessità. Lo shopping compulsivo è sempre dietro l’angolo.
Tuttavia laggiù nel profondo, tra le pieghe della nostra anima, sempre così complessa ed enigmatica, si annidano bisogni e timori che all’improvviso alzano la testa, cercano un perentorio conforto. Una tirannica compensazione.
Del resto non diceva Gabriele D’Annunzio, sfrenato amante del lusso, che il superfluo gli era necessario come il respiro? E non gli aveva dato il la forse il caro e buono Voltaire quando un secolo e mezzo prima, con parole analoghe, aveva asserito il medesimo concetto? Insomma non mancano certo nomi illustri malati di shopping e pronti in un modo o nell’altro a confortarci nel nostro shopping compulsivo. A sostenerci nella nostra mania di comprare, nei nostri acquisti apparentemente capricciosi o dissennati ma che potrebbero nascondere ben altri bisogni.
Una rassegna letteraria sullo shopping compulsivo
Anche i libri testimoniano questa malattia dello shopping compulsivo (non intendiamo qui il termine in maniera medica). Eccovene la testimonianza in questi testi che spaziano i secoli, i decenni, ma sembrano aderire a una stessa immutabile verità.
Madame Bovary, di Gustave Flaubert
Un mondo piccolo borghese che l’assedia, la soffoca tra confini angusti da cui non si vede il cielo. Emma Bovary, nutrita di frivole letture romantiche, sogna una vita diversa. Un amore travolgente. Una bellezza che l’esistenza sembra invece negarle con insistita caparbietà. Amori sbagliati ed acquisti folli (cadrà nelle mani di un vecchio e mellifluo usuraio) la condurranno dritta al suicidio.
Rumore Bianco, di Don DeLillo
Ambientato in un bucolico college americano, il romanzo di DeLillo ha come protagonista Jack Gladney, illustre professore che si è distinto per i propri studi su Adolf Hitler. L’opera dello scrittore americano, uscita nel 1985 non è solo una acuta satira sul mondo accademico, ma anche sulla paranoia, la disintegrazione (e la reintegrazione) della famiglia e non ultimo il consumismo rampante dell’epoca moderna.
Nudi e crudi, di Alan Bennett
Trovare la propria casa svaligiata può essere un grande shock, ma trovarla privata di tutto, incluso carta igienica e moquette, causa nei protagonisti (un pedantissimo avvocato londinese e la propria moglie) un vero e proprio maremoto. Una lettura divertente e brillante che tocca (e rivela) grandi profondità.
Generazione X, di Douglas Coupland
Un gruppetto di trentenni americani, senza una vera e propria occupazione ma super-acculturati e in cerca di una svolta. Di un cambiamento radicale che possa affrancarli dalla società moderna, fatta di grandi centri commerciali, cliniche di chirurgia estetica e consumismo sfrenato.
I love shopping, di Sophie Kinsella
La storia di Becky, giovane giornalista economica che a causa dello shopping compulsivo ha il proprio conto bancario perennemente in rosso. Dal romanzo della Kinsella, lo ricordiamo en passant, è stato tratto l’omonimo film del 2009 con Isla Fisher. Due successi supermilionari.
Foto | MichaelGaida via Pixabay
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