Non tutti i capolavori hanno avuto vita facile o accoglienze particolarmente calorose. Alcuni (il nostro elenco vi sorprenderà) hanno subito ripetuti rifiuti, critiche durissime e fughe all’indietro che hanno messo a dura prova la loro capacità di resistenza. La voglia di essere pubblicati e letti. Romanzi portati oggi in palmo di mano che solo ieri hanno rischiato di finire, per sempre, nel cestino della carta straccia. Una destinazione da cui non c’è mai ritorno.
Romanzi rifiutati dalle case editrici: i titoli che non ti aspetti
Scopriamo insieme alcuni celebri romanzi rifiutati dalle case editrici a cui sono stati proposti per poi vedere la luce grazie a editori illuminati.
Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust
Nel 1912 il primo volume della Ricerca venne rifiutato da ben due case editrici. André Gide, incaricato della lettura del romanzo, non ne capì l’importanza e si dichiarò contrario alla pubblicazione. Marcel Proust finanziò allora l’uscita dell’opera presso Ollendorf. Il resto è Storia.
Gente di Dublino di James Joyce
Rifiutato da ben 15 case editrici, il libro venne pubblicato da Grant Richards nel 1914. Un editore che nel 1905 aveva già preso accordi con Joyce, ma per una serie di contrasti tra i due, il progetto era poi andato in fumo.
Via col vento di Margaret Mitchell
Le vicende di Rossella O’Hara furono stroncate da ben 38 rifiuti. Una impressionante collezione di no che tuttavia non riuscì a scoraggiare l’autrice. Una resistenza premiata con il Pulitzer e un film oggi leggendario. A buon diritti nella nostra lista di romanzi rifiutati
Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery
Un percorso difficile quello della piccola orfana dalle trecce fulve. Molte case editrici la guardarono a lungo in tralice, rifiutandole categoricamente la pubblicazione.
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Uno dei più importanti romanzi della nostra letteratura venne clamorosamente bocciato da Elio Vittorini sia per Mondadori che Einaudi. Il romanzo verrà pubblicato da Feltrinelli solo dopo la morte di Tomasi di Lampedusa, avvenuta nel luglio del 1957.
Il diario di Anna Frank
Venne cassato da diverse case editrici. Tra le motivazioni addotte la superficialità di analisi della giovane autrice.
Lolita di Vladimir Nabokov
Una pioggia di “ci dispiace, ma non fa per noi” accompagnò i tentativi di Nabokov di pubblicare la sua opera. Demoralizzato pensò di trovare un editore fuori dagli stati Uniti. Il romanzo venne infatti pubblicato a Parigi nel 1955, diventando un istantaneo best seller.
La campana di vetro di Sylvia Plath
L’editore Harper & Row disse no al primo e unico romanzo della Plath, trovandolo immaturo e deludente. Venne pubblicato con lo pseudonimo Victoria Lucas nel 1963 da un’altra casa editrice, un mese prima che la poetessa si togliesse la vita.
Il signore delle mosche di William Golding
Il romanzo venne inizialmente rifiutato da Faber and Faber. Definito senza senso da uno degli incaricati alla sua valutazione, il libro di Golding ebbe tuttavia una seconda possibilità, grazie all’intervento più lungimirante di un altro collaboratore della stessa casa editrice. L’autore conquisterà il Premio Nobel nel 1983.
Carrie di Stephen King
Il romanzo d’esordio del re dell’Horror si trovò di fronte a diverse porte chiuse. Tante furono le case editrici che respinsero prontamente il manoscritto al mittente.
Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling
Concludiamo la nostra disamina dei romanzi rifiutati con questo testo di J. K. Rowling. Il primo romanzo della fortunatissima serie dedicata alle avventure del piccolo mago non ebbe vita facile: ben tre case editrici si rifiutarono di pubblicarlo. Che si stiano ancora mangiando le mani?
Via | Early Birds Books
Foto | Pexels
Lascia un commento