Ci capita di vergare degli auguri o di digitarne, e puntualmente quando si approssima la coda dell’anno, si risveglia in dubbio: Capo d’anno o Capodanno?
Come si scrive: Capodanno o Capo d’anno?
Cominciamo con il dire che entrambe le forme sono accettabili. Un po’ come succede con buon giorno e buongiorno: parole distinte che occorrono insieme e sono pronunciate come se fossero un’unica parola.
Si può sperimentare il fenomeno soffermandoci sul modo in cui semplicemente pronunciamo l’espressione.
A un esame più attento si noterà che tendiamo a enfatizzare un solo accento “capodAnno” e non “cApo d’Anno”: questo semplice fenomeno è alla base della formazione dei nomi composti ovvero quei nomi formati da due o più parole distinte.
In italiano ne abbiamo molti (pescecane, pomodoro, altopiano, cassaforte, lavastoviglie, fuggifuggi) e di nuovi se ne formano (euroscettico, eurodeputato, biomassa e così via). Se volessimo essere pignoli potremmo notare che pescecane nasce dall’unione di due nomi, da un aggettivo e un nome nasce altopiano, da un verbo più nome lavastoviglie, da due verbi fuggifuggi.
Capodanno al plurale
Una questione che possiamo risolvere velocemente è rappresentata dai plurali dei nomi composti: quale parte decliniamo? La prima? I pomidoro. La seconda? I pomodori. Scegliamo noi, qui la penna rossa può dormire sonni quieti.
Il plurale di Capodanno non si usa, preferendo la perifrasi “le feste di capodanno” o “le tradizioni di capodanno”.
Capodanno, maiuscolo o minuscolo?
Ultima questione: Capodanno o capodanno? Con l’iniziale maiuscola o minuscola? È del tutto indifferente. Considerato che è il nome proprio di una ricorrenza, lo si dovrebbe scrivere con la lettera maiuscola, ma recentemente si utilizza anche la iniziale minuscola.
Foto | S. Hermann & F. Richter via Pixabay
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