Ad maiora! è una locuzione della lingua latina che letteralmente si può tradurre con «a cose maggiori!» o «verso cose più grandi!» o ancora, meno accuratamente, con «sempre più in alto!». Si tratta di una formula augurale utilizzata in vari contesti: nei brindisi (inter pocula, cioè «tra i bicchieri»), al lavoro, a scuola, nella vita quotidiana per augurare a una persone di raggiungere vette sempre più alte e conseguire maggiori successi.
Ad maiora, come dicevamo, è una locuzione latina. Grammaticalmente maiora è un plurale neutro del comparativo di magnus che è maior, maior, maius. Come in casi simili è sottinteso “le cose” e quindi semplicemente con maiora si intendono “le cose più grandi”.
La preposizione ad con l’accusativo indica un movimento verso qualcosa e pertanto, ad maiora significa verso cose più grandi.
Come si risponde all’augurio ad maiora?
Non c’è una risposta specifica: si può ripetere lo stesso augurio o far ricorso all’avverbio “semper” (sempre) per rafforzare la formula augurale.
Due casi particolari dell’uso di questa locuzione
L’espressione ad maiora può essere naturalmente declinata, e di fatto lo è, e assumere sfumature diverse e più specifiche. In particolare due casi sono molto noti.
- Ad maiorem rei memoriam – spesso abbreviata in A.M.R.M.: è un moto usato nelle iscrizioni e significa A più duraturo ricordo della cosa a sottolineare l’idea che quello di cui si parla merita di essere ricordato nei secoli (in ogni caso è più usata l’espressione: Ad perpetuam rei memoriam);
- Ad maiorem Dei gloriam: a maggior gloria di Dio (abbreviato in: A. M. D. G.). Si tratta di un’espressione che risale a san Gregorio Magno (540 circa – 604) che, comunque, si riferisce probabilmente alla prima lettera ai Corinzi di san Paolo: «Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio». Questa locuzione è anche il motto dei Gesuiti e, con l’aggiunta di “et socialem” (quindi “Ad maiorem Dei gloriam et socialem” – “Per la maggior gloria di Dio anche nel sociale”), è lo slogan dell’Alleanza Cattolica. Ugualmente Johann Sebastian Bach (1685-1750) era solito usare la sigla A. M. D. G. nelle sue opere.
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