La misantropia, termine che deriva dal greco antico “misos” (odio) e “anthropos” (uomo), si riferisce a una generale avversione o sfiducia verso l’umanità. Sebbene questa attitudine possa sembrare estrema o pessimistica, è una tematica che ha attraversato la storia del pensiero umano, trovando espressione in letteratura, filosofia e arte.
In un’epoca caratterizzata da tensioni sociali, cambiamenti climatici e un generale senso di incertezza, le riflessioni misantropiche possono risuonare con una parte significativa della popolazione.
L’insoddisfazione verso il comportamento umano collettivo, l’ipocrisia delle istituzioni e le disuguaglianze sociali sono solo alcune delle ragioni per cui la misantropia può essere rilevante oggi.
Perché esplorare il tema della misantropia attraverso le citazioni
Le citazioni sono frammenti potenti di pensiero condensato che possono offrire intuizioni profonde e immediate. Esplorare la misantropia attraverso le citazioni permette di accedere direttamente ai pensieri di alcuni dei più grandi pensatori e autori della storia. Ogni citazione è una finestra sul modo in cui la misantropia è stata percepita e articolata attraverso diverse epoche e contesti culturali.
Definizione di misantropia
Prima di passare alle citazioni e frasi famose sulla misantropia, è bene capire di cosa stiamo parlando. Leggiamo quindi sul vocabolario Treccani la definizione di misantropia:
Avversione verso la società che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo e odio verso l’umanità nel suo complesso sia a incapacità di prendere parte attiva alla vita e in taluni casi, pur non avendo per sé carattere patologico, può essere espressione di certe affezioni psichiche (sindromi maniaco-depressive, paranoia, ecc.).
Il termine può avere anche un significato più generico per indicare una tendenza a vivere appartati e a evitare le relazioni umane. A tal proposito, è utile citare l’incipit del romanzo Elogio alla bruttezza di Loredana Frescura:
Non ho paura di stare sola con me. Ho paura di stare sola senza di me. Mia zia dice che chi sta solo non ha amici e se non hai amici vuol dire che sei un tipo fuori di testa sì, insomma, un misantropo. Io sto sola perché non ho amici ma non mi sento un misantropo. La parola mi fa sorridere ogni volta. Mi ricorda i triceratopi e i dinosauri, specie risorte nelle figurine da attaccare negli album.
Citazioni fondamentali
Iniziamo con alcune delle citazioni più emblematiche per catturare immediatamente l’interesse del lettore.
Giacomo Leopardi: “Chi comunica poco cogli uomini rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella solitudine ma nel mondo: perché l’uso pratico della vita e non già la filosofia è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale si ritira dalla società, perde nel ritiro la misantropia.”
Frasi sulla misantropia: ordinamento alfabetico per autore
Questa sezione presenta una serie di citazioni ordinate alfabeticamente per autore, facilitando la ricerca di pensieri di specifici autori.
Arrigo Cajumi: “La natura umana è misera e chi la vede a nudo non può che sentirsi misantropo.”
Arthur Schopenhauer: “L’esistenza umana deve essere un qualche tipo di errore.”
Cesare Cantù: “Se misantropia è quella che fa non odiare gli uomini ma negligerli fin a quel punto che è necessario per non odiarli, me ne sento la mia dose.”
Emil Cioran: “Fra tutte le persone, le meno insopportabili sono quelle che odiano gli uomini. Non bisogna mai fuggire un misantropo.”
Guido Ceronetti: “La misoginia è figlia del mistero. Al contrario, la misantropia è figlia della conoscenza: più si conoscono gli uomini, più si è misantropi. Ma il buon misantropo non fa distinzione di sesso: l’uomo nelle due versioni proposte dal Creatore non gli piace.”
Honoré de Balzac: “La misantropia, specie di vanità nascosta sotto una pelle di riccio.”
Ippolito Pindemonte: “Quel senso fino de’ falli e difetti umani, unito ad una passion forte per le doti della mente e del cuore […] a formar viene ciò che dicesi misantropía.”
Jean-Paul Sartre: “L’inferno sono gli altri.”
Immanuel Kant: “Dallo storto legno dell’umanità nulla di dritto potrà mai essere creato.”
Marco Aurelio: “Guardati dal provare mai nei riguardi dei misantropi quello che essi provano nei confronti degli altri uomini.”
Stanisław Jerzy Lec: “Non sopporto i misantropi, per questo evito gli uomini.”
Un caso particolare: Timone d’Atene
Tra i vari misantropi famosi c’è quello di cui parla Luciano di Samosata nel suo libro Timone (la traduzione è di Luigi Settembrini):
“Unione con nessuno, sconoscenza e disprezzo per tutti: amico, ospite, compagno, l’altare della compassione, son tutte ciance: intenerirsi al pianto, sovvenire alla miseria, è un trasgredire la legge, un rovesciare i costumi: vivere solitario come i lupi: Timone solo amico a Timone. Tutti gli altri uomini nemici ed insidiatori: conversare con alcuno, sia contaminazione: e se ne vedo pure uno, quel giorno sia nefasto. Saranno per me come statue di pietra o di bronzo: messi da loro non riceverne, a patti non venire giammai: questa solitudine divida me da loro: compagni, cittadini, tribù, e patria stessa, nomi freddi ed inutili, pregiati solo dagli sciocchi. Timone sia ricco solo per sé, disprezzi tutti, goda egli solo tra sé, e fugga ogni adulazione e lode: faccia sacrifizio agli Dei, e banchetti egli solo, sia egli il suo vicino, il suo confinante, e discacci tutti. Sia legge ch’ei non porga la mano a nessuno, ancorché debba morire e mettersi la corona in capo. Piacemi che mi chiamino Misantropo, e che mi riconoscano come un acerbo, un collerico, un duro, un disumano: se vedo uno nel fuoco, e che mi prega di spegnere l’incendio, lo spegnerò con pece ed olio: se uno, traportato da una fiumana gonfia, il verno, mi tende le mani e mi prega di trarlo fuori, io lo attufferò con la testa giù affinché non possa salire a galla. Così saremo pari: chi te la fa, fagliela”.
A tal proposito chiosa Arthur Schopenhauer (traduzione di Piero Martinetti)
“La misantropia, per esempio quella di un Timone d’Atene, è qualche cosa di diverso dell’ordinaria ostilità dei cattivi. Quella ha origine da una conoscenza obbiettiva della malvagità e della stoltezza degli uomini in genere, non riguarda gli individui, quantunque questi possano esserne stata l’occasione prima, ma si estende a tutti, ed i singoli individui vengono puramente riguardati come esempi indifferenti. Anzi, essa è sempre in certo qual modo un nobile disdegno che unicamente si manifesta quando esiste la coscienza di una natura propria migliore cui inattese malvagità hanno mosso a corruccio”.
Contestualizzare le proprie sensazioni
Riflettere sulla misantropia attraverso le citazioni ci offre non solo un modo per comprendere meglio questa attitudine, ma anche per esplorare le profondità del pensiero umano. Queste riflessioni possono aiutare a contestualizzare le loro sensazioni e a confrontarsi con le proprie esperienze di disillusione o critica verso la società.
Invitiamo lettrici e lettori a condividere i loro pensieri e a contribuire al dialogo su questo affascinante e complesso tema.
Foto | stevanovicigor via Depositphotos
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