Suite francese è un romanzo affiorato miracolosamente dalla polvere del tempo. Per cinquant’anni, infatti, la figlia maggiore di Irène Némirovsky (1903-1942) non ha mai osato leggere quel quaderno nero su cui la madre prima di venire deportata ad Auschwitz aveva scritto febbrilmente la sua ultima opera.
Suite francese
Un’opera che la scrittrice di origini ebraiche avrebbe certamente voluto più vasta, tutta musicale, con i movimenti di una struggente sinfonia. Tuttavia Irène Némirovsky riuscì a completare solo le prime due parti di quel suo agognato progetto: Temporale di giugno e Dolce.
Temporale di giugno
Temporale di giugno ci presenta l’esodo spaventoso dei parigini in fuga da una città a un passo dall’invasione. Così inizia, infatti, Suite francese: «Sarà dura, pensavano i parigini. Aria di primavera. Una notte di guerra, l’allarme. Ma la notte svanisce, la guerra è lontana. Quelli che non dormivano, i malati nei loro letti, le madri con un figlio al fronte, le donne innamorate con gli occhi sciupati dal pianto, sentivano il primo soffio della sirena, ancora solo un ansito profondo simile al sospiro che esce da un petto oppresso. In pochi istanti il cielo tutto si sarebbe riempito di clamori. Che venivano da lontano, dall’estrema linea dell’orizzonte – senza fretta si sarebbe detto».
Un affresco di una popolazione in marcia disordinata, di famiglie disperate che si portano al traino scricchiolanti carri su cui è stata frettolosamente ammassata tutta la loro vita. Quattro famiglie diventano così il fulcro del racconto, dai ricchi Péricand allo scapolo Charlie Langelet, dai piccoli borghesi Michaud a Gabriel Corte, celebre scrittore e accademico di Francia. Un affresco corale dove ogni individualità rivela una coloritura diversa, un sigillo distinto, un cuore a sé.
Dolce
Dolce, la seconda parte di Suite francese, muta invece scenario, portandoci in una piccola città francese durante il primo periodo dell’occupazione tedesca. Qui si intrecciano destini, nascono nuovi amori tra gli invasori e le giovani francesi da troppo tempo ormai senza uomini. Una folla eterogenea da cui spicca la ricca vedova Angellier, sua nuora Lucille e Bruno von Frank, un ufficiale tedesco che ha preso residenza nella loro bella casa. Un’attrazione, alimentata dalla passione comune per la musica, nasce tra i due, nonostante la tirannica presenza della vedova.
Foto di apertura | WikiCommons
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