Elvira Sellerio

Elvira Sellerio, la “Signora” dell’editoria

Un padre prefetto che le ha trasmesso il rigore e la decisione. Un marito fotografo che le ha regalato due figli. In settantaquattro anni di vita oltre duemilacinquecento libri letti, valutati e pubblicati, ognuno dei quali le ha certamente donato emozioni uniche. Altrimenti non avrebbe mai dato il si stampi. Questi i numeri della vita di Elvira Sellerio, indimenticabile signora dell’editoria italiana, imprenditrice siciliana di successo che con il suo lavoro e il suo piglio insieme risoluto e garbato seppe rivoluzionare il mondo dei libri percorrendo strade fino ad allora mai battute.

Elvira Sellerio, la “sirena” dei libri

Sono i primi anni Sessanta quando Elvira, laureata in giurisprudenza e con un impiego nella pubblica amministrazione, incontra Enzo. Lo sposa e insieme avviano un progetto inedito con il loro cognome.

Ma non chiamatela solo casa editrice, no! Perché la Sellerio – pur rimanendo sempre nel novero dei piccoli o medi editori indipendenti – è una vera e propria impresa culturale. Non poteva essere altrimenti, visto che il sogno nacque da una chiacchierata con intellettuali del calibro di Leonardo Sciascia e Antonio Buttitta. Che, tra l’altro, furono anche tra i primi autori del catalogo.

Da qui sarà un successo dopo l’altro, tanto che nel 1989 Elvira Sellerio diventa Cavaliere del Lavoro. Due anni più tardi riceve il Premio Bellisario. Poi la laurea honoris causa in Lettere che le viene conferita dall’ateneo della sua città: Palermo. Nel 1993-94, durante l’era dei cosiddetti “professori” diventa anche consigliere di Amministrazione della Rai.

Ma l’amore principale resterà sempre la letteratura: da lettrice vorace fu definita anche “sirena intellettuale” perché proprio come le sirene riusciva a ottenere tutto ciò che voleva dai suoi collaboratori e autori.  

Una collana di nome e di fatto

Il 1979 è una data cruciale per le edizioni Sellerio. Nasce al suo interno la collana di libri “La memoria”. Tascabili con la copertina blu (idea di Enzo) dal taglio e dalla grafica inconfondibili che diventeranno un must per gli italiani amanti della lettura, anche e soprattutto per i titoli e gli autori che riunisce: da Gesualdo Bufalino ad Andrea Camilleri, fino a – per arrivare a tempi più recenti – Maria Messina, Luisa Adorno e Alicia Gimenez-Bartlett.

Mai il termine collana fu più azzeccato per indicare una famiglia di libri. Proprio come si infilano le perle sul filo una dopo l’altra, infatti, anche le uscite de “La memoria” erano e sono preziosità scovate dalla sapiente gioielliera Elvira, sempre attenta a ciò che le si scriveva intorno. Non a caso “La memoria” è viva ancora oggi, sopravvissuta anche alla morte della sua creatrice, nel 2010.

La genialità di donna Elvira è indiscussa. È lei l’anima della Sellerio che legge, valuta, boccia o promuove con un fiuto eccezionale, senza farsi abbindolare dai soliti nomi o cognomi, ma semplicemente affidandosi al proprio giudizio personale e infallibile. Non segue mai la moda, ma solo quel che crede giusto. A una letteratura dall’impronta fortemente politica, dai toni accesi e polemici, preferisce sempre proporre storie più intime ed eleganti, raffinate e mai gridate, perché pur lavorando in un periodo di grande ripresa economica, riconosce che per l’Italia è anche un momento di profondo cambiamento culturale.   

Una coppia vincente… non in tutto

Elvira ed Enzo, una coppia nel lavoro, nel successo e anche nella vita privata. In questo terzo ambito, ahimè, la coppia non durò, anche se rifiutò sempre di separarsi legalmente.

A metà degli anni Ottanta, però, si spartiscono gli ambiti editoriali. A lui la fotografia e i libri d’arte, a lei tutto il resto, cioè tutto ciò che le consenta di continuare a leggere, divorare pagine, scoprire, grattare via e far emergere dal fondo.

In una bella intervista su un quotidiano nazionale, la figlia Olivia ricorda così i suoi genitori, uniti da un enorme bisogno di storie e uniti anche nella morte, sopraggiunta ad appena un anno e mezzo di distanza l’uno dall’altra:

Erano entrambi grandi ascoltatori e narratori, ciascuno a suo modo. Lui collezionava immagini e oggetti, lei perlustrava trame di mondi e culture diverse….

Un ritratto cui non c’è nulla da aggiungere.

Foto | Sellerio editore, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Roberta Barbi

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