Dissoluta, manipolatrice, incestuosa, assassina. Lucrezia Borgia, bella e dannata, protagonista del nostro Rinascimento è stata raccontata in molti libri, film e recentemente anche in una serie televisiva di successo. Dark lady senza scrupoli, vittima e complice del padre, Rodrigo Borgia, meglio conosciuto come papa Alessandro VI. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel ’97, si è fatto incantare dalla vita movimentata di Lucrezia (tre mariti, parecchi amanti e tre volte madre in soli trentanove anni), ha indagato e ha scritto La figlia del papa, una biografia che rivaluta il personaggio di Lucrezia, combattendo la misoginia di molti storici che l’hanno bollata come simbolo della spietatezza e corruzione della corte dei Borgia.
Un romanzo che ha avuto molto successo, forse anche perché lo stile di scrittura è inconfondibile. Nonostante si parli di più di cinquecento anni fa, l’autore usa il presente storico e le pagine scorrono via con un ritmo più teatrale che letterario. Il lettore entra nella vita di Lucrezia Borgia con l’illusione di sentire la voce di Dario Fo che ne narra le vicende con passione, coinvolgimento e anche una punta di ironia.
La figlia del papa
Figlia illegittima di Alessandro VI, già da adolescente, fu una pedina dei giochi di potere del padre e dello spietatissimo fratello Cesare che organizzarono le sue prime precocissime nozze.
… tornando al matrimonio, il regalo di nozze per lo sposo consiste nella concessione della sovranità sulla città di Pesaro da parte di Lodovico il Moro. Il papa aggiunge una dote di trentamila ducati. Ma l’unione dei due giovani non viene immediatamente consumata, giacché Lucrezia è ancora, come si diceva allora, implume, cioè ha solo tredici anni.
Giovanni Sforza, che poi verrà assassinato dal fratello Cesare su commissione del padre, fu solo il primo marito “di convenienza” per la bella e remissiva Lucrezia che poi si accaserà con altri, senza ribellarsi mai veramente alla sua famiglia.
Dario Fo, infatti, continua a raccontare le vicissitudini della sua discussa protagonista con affetto. È quasi un romanzo di formazione su Lucrezia che soffrì, lottò, cercò di affermare la sua personalità, elemosinando indipendenza dagli intrighi di corte. E alla fine crescendo e maturando, imparò a trovare la sua nicchia di azione, si conquistò un po’ di autonomia, senza essere sempre invischiata completamente nelle meschinità di famiglia. Lucrezia amava l’arte, soprattutto il teatro e la poesia e quando, grazie alle nozze con Alfonso d’Este, diventò duchessa di Ferrara, fu mecenate e cercò in tutti i modi di promuoverla. Anche con una liason con Pietro Bembo, ma Dario Fo la giustifica: dopotutto il marito era un guerriero e la trascurava, sempre via dal ducato, in battaglia a difendere le terre del Papa.
Un romanzo storico un po’ anomalo
Poi l’autore ci tiene a sottolineare che Lucrezia aveva il cuore grande: infatti incitò il suo popolo a seguire la dottrina di san Bernardino e santa Caterina da Siena. Cercò sempre di aiutare i più deboli e a Ferrara nel 1512, fondò il primo Monte di Pietà per soccorrere i poveri.
Lucrezia, nonostante la situazione politica traballante, era ormai riuscita a conquistarsi l’ammirazione e l’amore del popolo e della corte. Il suo fascino e la sua propensione ad ascoltare e soccorrere le persone che si rivolgevano a lei aveva prevalso su tutti i pregiudizi e le dicerie di cui il suo nome era circondato…
Leggendo La figlia del papa, si avverte quanto Fo parteggi per Lucrezia Borgia e non si sbaglia. Il motivo è stato spiegato da lui stesso in un’intervista alla presentazione del suo libro: scrivendo ha identificato la protagonista con Franca Rame, la sua amatissima compagna di vita, scomparsa di recente. Anche lei bella, spregiudicata e sempre pronta ad aiutare chi avesse bisogno. Anche lei bionda e molto chiacchierata. Proprio per questo La figlia del papa è un romanzo storico un po’ anomalo perché schierato spudoratamente dalla parte delle donne.
Il nostro parere su La figlia del papa di Dario Fo
La passione dell’autore traspare dal testo, in una scrittura molto viva che rende attuali eventi di un passato lontanissimo. E questo senza dubbio è un pregio del romanzo La figlia del papa.
Tuttavia, c’è da notare che lo stile è più teatrale che letterario e la struttura del romanzo un po’ ne risente.
Il libro
Dario Fo
La figlia del papa
Chiarelettere, 2014
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