emma, la regina del chapo e le altre signore del narcotraffico

Emma, la regina del Chapo e le altre signore del narcotraffico: l’indagine di Anabel Hernández

Narcotraffico. Ultimi decenni.

Emma, la regina del Chapo e le altre signore del narcotraffico

In Messico il sistema criminale ha volto maschile sia perché, nella maggior parte dei casi, tutti i membri della cupola a cui spettano le decisioni sono uomini (funzionari pubblici, politici, prelati e imprenditori, oltre agli stessi narcotrafficanti), sia perché è proprio il sistema delle comunità sociali a essere profondamente e anticamente patriarcale, con annessi discriminazioni, soprusi, narcisismi, forza bruta e violenza.

Appare, dunque, interessante osservare il lato femminile nel mondo del narcotraffico. Madri, figlie, mogli, amanti ufficiali e segrete, concubine stabili, star dello spettacolo, escort di alto bordo o donne di estrazione popolare. Una componente integrante del regno e della corte dei narcos, donne che si conformano a regole maschiliste loro imposte per averne in premio i frutti della corruzione e dei massacri, di cui troppo spesso sono altre donne a essere le prime vittime.

Le donne forniscono affetto e sostegno ai criminali megalomani, li giustificano o applaudono, danno loro piacere. Rappresentano la prima e più ristretta cerchia nel coro dei festeggianti adulatori, sempre a disposizione. Generano i figli, garantendone così la discendenza sparsa per ogni dove, e oggettivamente li spronano a perseverare sulla via del crimine, in un circolo vizioso senza fine e senza vie d’uscita. Simboleggiano la potenza di chi se ne circonda e le “possiede”, belle ambite invidiate, la spinta propulsiva e al tempo stesso l’obiettivo del comando. Sono il nutrimento della bestia. E finiscono per muoversi fra i due mondi del segreto degli atti criminali e della facciata dei risvolti sociali, sorta di vasi comunicanti in veste di dame di compagnia e amanti condivise. Non nei fantastici romanzi, ma nella realtà accertata.

La preziosa produzione informativa di Anabel Hernández Garcia

L’esperta competente giornalista investigativa messicana Anabel Hernández Garcia (1971) arricchisce la sua ricca apprezzata produzione informativa sui cartelli della droga e sugli abusi di potere, dedicandosi alle “signore” dopo che a Los señores del narco (2010, tradotto in italiano nel 2014).

Struttura del saggio Emma, la regina del Chapo e le altre signore del narcotraffico

Le descrizioni delle storie paradigmatiche delle personalità femminili e i relativi capitoli sono dieci, il primo e l’ultimo dedicati a Emma Coronel Aispuro (San Francisco, 1989), prima alla sua ascesa a “regina” (da cui il titolo e la copertina), poi alla sua deposizione del 10 giugno 2021 alla Corte Distrettuale della Columbia, Washington D.C., come collaboratrice di giustizia, la prima nella lobby malavitosa che controlla il paese a sud degli Stati Uniti a infrangere il patto d’impunità e a confessare.

La prefazione è affidata al magistrato italiano, senatore dal 2022, Roberto Scarpinato (Caltanissetta, 1952), che presenta brevemente la coraggiosa autrice,

costretta a trasferirsi all’estero nella consapevolezza che il Messico è il luogo più pericoloso del mondo per gli operatori dell’informazione indipendenti, i quali suppliscono con le loro inchieste alla totale inerzia della magistratura sottoposta al controllo del potere politico colluso con i capi dei principali cartelli del narcotraffico.

Scarpinato offre anche un parallelo sul ruolo delle donne nella criminalità messicana e italiana, “per lungo tempo sottovalutato” quello nelle organizzazioni mafiose, da poco riconosciuto come di una “centralità sommersa”.

L’analogia maggiore riguarda il ruolo assegnato alle “signore” nei nuclei familiari; la differenza maggiore consiste nella frequente scelta monogamica dei mafiosi italiani assorbiti dallo “stakanovismo” lavorativo criminale, rispetto ai narcos che sembrano considerare potere, violenze e profitti come funzionali all’appagamento del principio del piacere.

Il volume contiene una ricchissima sequela (a tratti pesante) di personalità maschili e femminili nei vari cartelli predominanti e conflittuali lungo gli ultimi decenni di narcotraffico, accanto a personaggi di tutti i mondi contigui (familiari e parenti, alleati e complici, nemici e poliziotti, spie e collaboratori di giustizia, rappresentati istituzionali a lungo corrotti fino agli stessi presidenti di qualche mandato fa).

Il libro

Anabel Hernández
Emma, la regina del Chapo e le altre signore del narcotraffico
traduzione di Amedeo Ceresa Genet
prefazione di Roberto Scarpinato
Bibliotheka, 2023

Valerio Calzolaio

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