In questi ultimi tempi si è tornato a parlare molto di Isaac Asimov, uno dei maestri indiscussi della fantascienza classica. La ragione? L’adattamento, rimandato per decenni e finalmente realizzato in pompa magna in una serie televisiva per Apple TV+, del celeberrimo ciclo narrativo della Fondazione. La prima puntata di Foundation sarà disponibile in streaming a fine settembre. L’attesa è alta, come si può ben immaginare.
Il ritorno alla fantascienza
Tuttavia non è del ciclo di storie della Fondazione che vogliamo parlarvi oggi, bensì di un singolo romanzo, Neanche gli dei da poco ripubblicato nella prestigiosa collana Urania di Mondadori. Nel lontano 1972 segnò il ritorno del “Buon Dottore” alla narrativa fantascientifica dopo un lungo periodo dedicato quasi esclusivamente alla divulgazione. E in effetti in un certo senso il libro in parte risente della prolungata attività di divulgatore, dal momento che contiene anche ampie dissertazioni scientifiche.
Neanche gli dei: un romanzo, anzi quasi tre
Il romanzo in origine è apparso su rivista in tre parti, sulle riviste Galaxy e Worlds of If. Tale ripartizione viene mantenuta anche nell’edizione in volume, che risulta così composto da tre sezioni distinte, molto differenti tra loro per ambientazione, personaggi e perfino stile.
La prima parte
A mio parere la più riuscita è proprio questa prima sezione, intitolata Contro la stupidità, con una quanto mai calzante citazione da Friedrich Schiller: “Contro la stupidità anche gli dei lottano invano”.
Vi si narra la scoperta di una sostanza la cui esistenza sarebbe impossibile in base alle leggi fisiche del nostro universo. Tale materiale diverrà poi fondamentale per la scoperta di una fonte d’energia rivoluzionaria ma dai risvolti imprevedibili.
L’ambiente accademico e il contiguo mondo della politica sono descritti in tutta la loro grettezza e bassezza morale da un Asimov insolitamente amaro e disilluso.
La seconda parte di Neanche gli dei
La scena si sposta in un altro universo, nel cosiddetto Parauniverso, un mondo alieno popolato da razze aliene diversissime da noi.
È questa la parte più fantasiosa di Neanche gli dei, nella quale l’autore si lancia in descrizioni particolareggiate, talvolta quasi stucchevoli per il gusto odierno, di una civiltà e di un modello di società sorprendenti.
Un aspetto inedito nella visione Asimoviana è rappresentato dalla circostanza che gli alieni descritti per una volta non sono umani, a differenza di quanto immaginato nei vari cicli della Fondazione e dei Robot.
La terza parte
Nuovo cambio d’ambientazione e di atmosfere: l’azione si sposta sulla Luna e qui incontriamo nuovi personaggi e un’altra organizzazione sociale. Ancora una volta colpiscono l’acume e la profondità con cui Asimov immagina la vita sul nostro satellite, con le differenziazioni psicologiche e d’appartenenza tra i futuri coloni lunari e i terrestri.
È la parte conclusiva, nella quale si tirano le fila dell’intera storia ed è anche quella che per certi versi ricorda l’Asimov più ispirato degli anni ‘50, anche se la forma e lo stile sono ovviamente più evoluti e rifiniti.
L’erotismo
Una novità interessante, almeno per l’Asimov dei primi anni ‘70, è la comparsa dell’elemento erotico nella narrazione. Più d’un collega scrittore rinfacciava ad Asimov di scrivere storie praticamente “asessuate”, quindi l’autore cominciò, suo malgrado, a inserire anche l’elemento sessuale.
L’apertura a tali tematiche è compiuta da Asimov con grande garbo e approccio quasi divulgativo, diciamo un po’ alla Piero Angela, in maniera asettica e distaccata. In seguito l’avrebbe fatto con maggiore disinvoltura.
Attualità e limiti del romanzo Neanche gli dei
La storia ruota attorno alla scoperta di una fonte d’energia virtualmente inesauribile. Il che ci fa capire quanto possa essere attuale il tema risolto sì sul piano fantascientifico, ma affrontato con approccio assolutamente scientifico. Anzi, se vogliamo è proprio tale impostazione a nuocere in parte alla lettura, che può risultare pesante in certe pagine fitte di elucubrazioni, che alla lunga finiscono per sfiancare anche il lettore più devoto.
Un altro limite del libro è legato alla natura originaria dell’opera, concepita e pubblicata in prima battuta, come si è già detto, in tre parti indipendenti: affrontando la lettura dei vari blocchi si percepiscono a tratti una certa frammentarietà e un’eccessiva diversità, non solo nelle ambientazioni, ma perfino nello stile e nei toni.
La sensazione che se ne ricava non è delle migliori, ma la qualità complessiva rimane comunque molto alta, come del resto certificato dai prestigiosi premi vinti dal romanzo.
Il libro
Isaac Asimov
Neanche gli dei
Traduzione di Beata Della Frattina
Mondadori, 2021
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