Pianeta terra. Gli ultimi miliardi di anni. La storia della vita è un racconto incredibilmente lungo e complesso.
La storia della vita in 25 fossili
Nel 1859, quando Darwin pubblicò L’origine delle specie, l’assenza di reperti era un oggettivo punto debole della sua tesi, in particolare quella di fossili risalenti al tempo che precedeva il Cambriano (primo periodo dell’era paleozoica, circa 550 milioni di anni fa). Lui lo sapeva, ammetteva la mancanza di adeguati fossili di transizione a sostegno della sua teoria (sostanzialmente corretta), e ne era tormentato.
Del resto, per quasi l’85% della storia della vita (da 3,5 miliardi a circa 630 milioni di anni fa), gli esseri viventi sulla Terra non erano abbastanza grandi da lasciare tracce fossili visibili. Non c’erano organismi più grandi di quelli monocellulari. Solo le stromatoliti (rinvenute la prima volta nel 1956 a Shark Bay in Australia, poi in altri luoghi del pianeta) possono essere osservate senza un microscopio.
Al momento, sul nostro pianeta esistono tra i 5 e i 15 milioni di specie, alcune con miliardi di esemplari (noi quasi 7 e 900 milioni); complessivamente ne sono transitate nell’acqua o dentro l’atmosfera del globo centinaia di milioni (forse molte di più), ormai quasi tutte estinte.
Si può provare a scegliere qualche fossile per rappresentarne la biodiversità, varietà ed evoluzione, sottolineando che tutte tendono comunque ad adattarsi (per sopravvivere e riprodursi) alle dimensioni, alle nicchie ecologiche e all’habitat, soprattutto alle condizioni più estreme. La selezione dei fossili (integri, ben noti, visitabili) privilegia dinosauri e vertebrati in generale e scandisce la sequenza dei primi cambiamenti dei grandi gruppi tassonomici, o della transizione da un gruppo a un altro.
L’interessante studio di Donald R. Prothero

L’esperto ricercatore paleontologo e geologo californiano Donald R. Prothero (Glendale, 1954) è autore di oltre trenta volumi e di più di trecento saggi scientifici, compresi almeno cinque libri di testo di geologia.
Ne La storia della vita in 25 fossili sceglie ottimamente straordinari fossili per illustrare le meraviglie dell’evoluzione e alcuni intrepidi relativi studiosi, gli scienziati che hanno aperto la strada alla paleontologia e i contesti intellettuali e sociali delle loro scoperte.
La struttura del libro La storia della vita in 25 fossili
Attraverso ogni fossile l’autore racconta la storia delle scienze evoluzionistiche: le prime forme di vita pluricellulare; i primi gusci; i primi grandi animali con guscio; l’origine degli artropodi, dei molluschi, delle piante terrestri e dei vertebrati; il pesce più grande; l’origine degli anfibi, degli anuri, delle tartarughe e dei serpenti; il più grande rettile marino, come anche il più grande mostro marino e il più grande predatore; il più grande animale terrestre; il primo uccello; l’origine dei mammiferi, dei cetacei, dei sirenidi, dei cavalli e il più grande mammifero terrestre.
Gli ultimi due capitoli parlano di noi ominidi e umani: il più antico fossile umano (Sahelanthropus) e il più antico scheletro umano (Australopithecus Afarensis).
All’inizio di ogni capitolo una citazione cruciale, in mezzo foto e figure, in fondo dove guardare coi nostri occhi i reperti trattati.
L’appendice riguarda i più importanti Musei di Storia Naturale del mondo: 16 americani, 2 canadesi, solo 6 nei restanti continenti, di cui quattro in Europa (Londra, Berlino, Bruxelles, Parigi).
Un’ampia bibliografia e l’indice analitico dei nomi (luoghi, personalità, specie, argomenti) completano il testo, molto interessante.
Il libro
Donald R. Prothero
La storia della vita in 25 fossili.
Le meraviglie dell’evoluzione e i suoi intrepidi ricercatori
traduzione di Costanza Bocchia
Aboca, 2021