Crescere con il vuoto dentro, sopravvivere con un’assenza che toglie l’equilibrio e, negli anni, invece di sfumarsi, diventa sempre più dolorosa. Una mancanza di amore che si trasforma in una sofferenza insopportabile.
I passi di mia madre
Agata, editor quarantenne che vive a Milano, ha visto la madre partire, senza spiegazioni, ai tempi della sua infanzia. Era una donna bella, insoddisfatta e refrattaria a ogni sentimentalismo che, un giorno lontano, è sparita senza lasciare traccia. Ha abbandonato figlia e marito, l’agiatezza e la noia della vita familiare, per essere apparentemente inghiottita dal nulla. Sull’enigma di questa fuga è incentrata la trama di I passi di mia madre, (Morellini Editore), il più recente romanzo di Elena Mearini.
Con una scrittura densa e quasi ipnotica, l’autrice conduce il lettore nella vita della sua protagonista. Un’esistenza in teoria comoda e appagante, supportata da un lavoro intellettuale e nessuna preoccupazione economica, ma in realtà divorata dall’angoscia. Da una mancanza opprimente e astratta che azzera malignamente ogni serenità e rende Agata fragile e insicura. Nei sentimenti si lascia strumentalizzare da un amante superficiale e bugiardo, nella quotidianità domestica conta ossessivamente le calorie. Solo quando il malessere diventa intollerabile trova il coraggio di essere onesta con sé stessa e ammettere l’origine della voragine che continua a dilaniarle il cuore.
Le ragioni di una fuga
Deve scoprire le ragioni sulla fuga della madre, questo l’aiuterà a smettere di colpevolizzarsi e a imparare a volersi più bene. Non conosce la verità e allora inventa ipotesi, cercando lo sfogo terapeutico della scrittura. Comincia una lunga lettera romanzo, dove fa congetture, sfoga la frustrazione e immagina la vita della mamma egoista, libera dopo l’abbandono della famiglia.
Poi, più razionalmente, rovista in una vecchia scatola di ritagli, dove lei e il padre, dopo la denuncia della sparizione della donna, hanno conservato tutte le testimonianze degli avvistamenti in varie parti d’Italia. Tra le tante tracce improponibili, il luogo più probabile è un monastero in Liguria, nei pressi di Lavagna e sarà proprio da lì, nel mistero della fede, che Agata deciderà di cercare e capire.
Ti vedo di spalle, in ginocchio, china davanti alla croce.
Cristo ha la mia faccia e tu non vuoi guardarlo.
Giri attorno al convento, non trovi l’entrata.
Tu riconosci le uscite e basta.
Le sfaccettature della maternità sono molteplici, troppo spesso banalizzate e semplificate per pudore e perbenismo. Mentre Elena Mearini nella sua storia riesce, con coraggio, a delinearne profondità e ambiguità, per arrivare a offrirne un quadro vero, toccante e poetico.
Il libro
Elena Mearini
I passi di mia madre
Morellini editore, 2021
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