Rosamond Lehmann

Rosamond Lehmann, audace voce letteraria del Novecento inglese

Nel 1924 Risposte nella polvere, il suo romanzo d’esordio, creò uno scompiglio così grande da valicare rapidamente i confini dell’Inghilterra. In Francia, scrittori del talento di Maurice Sachs e Violette Leduc ne sottolinearono il valore, enumerandone – entusiasti come fanciulli – i meriti in due dei loro più celebri libri: Ai tempi del Boeuf sur le toit e La bastarda.

Chi è stata Rosamond Lehmann

Nata in una famiglia della buona società inglese (il padre oltre a fondare riviste e giornali a destra e a manca sedeva in Parlamento sotto la bandiera liberale), Rosamond Lehmann (1901-1990) mostrò fin dalle prime battute un’indole contestatrice, frequentando assiduamente Bloomsbury, il gruppo di scrittori e letterati tra cui spiccavano per ingegno e arguzia Virginia Woolf e E. M. Forster.

Un’agenda, la sua, fitta di temi e argomenti assolutamente tabù nell’Inghilterra del tempo, dall’omosessualità maschile e femminile all’aborto clandestino. Viste tali premesse, era quasi inevitabile che la sua vita di donna e di scrittrice si dipanasse libera e burrascosa, lasciando dietro di sé una scia di disastri sentimentali e successi professionali da fare invidia ai più.

In mezzo a questa vorticosa girandola di eventi e incontri, di amori e delusioni non mancarono però neppure vere e proprie tragedie come l’improvvisa morte dell’amatissima figlia Sarah, colpita dalla poliomielite all’età di 24 anni. Una perdita che la segnò in profondità, avvicinandola allo spiritualismo. La necessità di stabilire (e mantenere) in qualche modo un contatto con la giovane la spinse in quegli anni, così bui di dolore, tra le braccia dell’occultismo. Un’adesione che troverà ascolto e asilo in tutte le sue opere più tarde, chiamate ormai a inoltrarsi in una dimensione ultraterrena in cui, col passare degli anni, Lehmann sembrava credere sempre più.

La scrittrice si spegnerà poi, vecchissima e quasi cieca, nella sua casa di Londra; ultima, grande testimone di una stagione letteraria tra le più fulgide (e proficue) di tutto il Novecento.

5 imperdibili romanzi di Rosamond Lehmann

Risposte nella polvere

Fu il suo romanzo d’esordio. Un’opera che suscitò scandalo e ammirazione dove la Lehmann affrontò argomenti allora impensabili come l’omosessualità. Un viaggio nel cuore dell’amore e dei suoi moti misteriosi durante il quale la giovane e ricca Judith, protagonista di Risposte nella polvere, si rivelerà a stessa.

Una nota in musica

Siamo in una grigia e cupa cittadina del nord dell’Inghilterra dove Grace Fairfax, sposata e senza figli, conduce un’esistenza spenta e apatica. L’arrivo inaspettato dei fratelli Hugh e Clare causerà un vero e proprio terremoto emotivo nell’animo della donna. Da quel momento per lei nulla sarà infatti più come prima.

Invito al valzer

Olivia Curtis è una giovane che si prepara ad affrontare il proprio debutto in società. Un primo grande ballo che segnerà uno spartiacque nella sua vita. Sempre abilissima nell’esplorare i meandri del cuore, con Invito al valzer Rosamond Lehmann dà ancora una volta vita a un indimenticabile romanzo di formazione.

Tempo d’amore

Sono passati dieci anni nella vita di Olivia Curtis, protagonista di Invito al valzer. La giovane, con una disastrosa esperienza matrimoniale alle spalle, conduce ora una vita da bohémien a Londra. L’incontro con l’affascinante e aristocratico Rollo Spencer, conosciuto al ballo tanti anni prima (e ora sposato), sembra rimescolare (pericolosamente) le carte.

Quando sarà l’ora

Madeleine e Dinah: due sorelle che amano lo stesso uomo. Una in qualità di moglie, l’altra di amante. Un sentimento destinato a dividerle ma che dopo la morte dell’oggetto dei loro desideri diventa l’occasione per un confronto serrato, diretto a mettere a nudo, senza più impalcature o puntelli, le loro anime. Un drammatico triangolo d’amore che segna uno dei momenti più alti del talento narrativo di Rosamond Lehmann.

Foto | Rosamond Lehmann con suo fratello John e Lytton Strachey – SconosciutoUnknown author, Public domain, da Wikimedia Commons

Giorgio Podestà

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