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5 capolavori letterari nati dall’autopubblicazione: storie di successi controcorrente

Quando si parla di autopubblicazione vi sono diverse scuole di pensiero. Per alcuni è un bene. Per altri un male e in mezzo, tra gli uni e gli altri, eccovi tutta una schiera di eterni indecisi che nicchia, temporeggia, soppesa i pro e i contro senza arrivare mai a una conclusione definitiva. A una chiara presa di posizione. Del resto, come dare loro completamente torto? Il mondo della letteratura – come è noto – è piena di capolavori pubblicati privatamente.

Non sempre editori e grandi lettori sanno subodorare il genio. La novità. Il talento. D’altro canto il mercato sembra, però, sempre più saturo. Le offerte così tante da creare paradossalmente inappetenza intellettuale o malcelato disinteresse (un pericolo da non sottovalutare in alcun modo).

Da Proust a Moravia: come questi capolavori letterari sono nati dall’autopubblicazione

In ogni caso bando ora alle ciance e scopriamo insieme cinque capolavori (o successi) pubblicati a proprie spese dall’autore. Le sorprese – siatene certi – non mancheranno!

Tristan Corbière, Gli amori gialli

Quando Paul Verlaine sul finire dell’Ottocento scrisse il suo celebre saggio sui Poeti maledetti accostò il nome di Tristan Corbière a quello di Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé. Tuttavia il poeta de Gli amori gialli – una raccolta poetica considerata un indiscusso capolavoro – non aveva trovato nessun editore disposto a pubblicarglielo. Il libro vide, infatti, la luce solo grazie ai soldi del suo stravagante e talentuosissimo autore.

Beatrix Potter, La storia di Peter Coniglio

Ben sei editori rifiutarono di stampare La storia di Peter Coniglio, così Beatrix Potter decise nel 1902 di investire parte del proprio denaro nella pubblicazione del libro. Il successo fu a dir poco clamoroso, trasformando l’opera in un vero e proprio classico della letteratura per l’infanzia.

Marcel Proust, Dalla parte di Swann

Fu una delle sviste più clamorose della storia della letteratura. Il no di Gallimard e del suo fido André Gide non fermarono però Marcel Proust che pagò di tasca propria la pubblicazione di Dalla parte di Swann. Il resto è noto e non ha certo bisogno di essere raccontato.

Alberto Moravia, Gli indifferenti

Giovanissimo e ancora convalescente per una grave malattia ossea, Alberto Moravia scrisse e pubblicò Gli indifferenti (1929), il suo romanzo forse più celebre. Il tutto avvenne grazie a un prestito offertogli dal padre. Cinquemila lire che permisero allo scrittore di pagare le spese di stampa. Il libro che suscitò grande scandalo (e interesse), fu poi prontamente ristampato da Bompiani.

James Redfield, La profezia di Celestino

Nel 1993 per pubblicare il suo libro James Redfield non solo sborsò alcune migliaia di dollari ma insieme alla moglie girò gli Stati Uniti in lungo e in largo, cercando di raggiungere, a bordo di un vecchio furgone, il maggior numero di lettori possibili. L’esito fu davvero sorprendente.

Via | Mentalfloss
Foto | New Africa via Depositphotos

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Giorgio Podestà

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